Maurizio Sarri in conferenza alla vigilia di Napoli-Midtjylland:
“Metterò in campo la miglior formazione”.
Con un paio di cambi:
“Gioca Maggio, per Strinic vediamo”.
Potrebbe anche bastare un pareggio, al Napoli, per certificare matematicamente il passaggio alla fase a eliminazione diretta di Europa League. Ma domani sera, al San Paolo contro i danesi del Midtjylland, non ci sono storie: conta solo la vittoria, per la classifica e per il prestigio. Maurizio Sarri, in conferenza stampa, concorda.
“Noi dobbiamo entrare in campo con l’obiettivo di chiudere il discorso qualificazione e prenderci il primo posto per avere dei vantaggi nei sorteggi. Per noi l’Europa League è una competizione importante”.
Turnover? Non se ne parla, come da abitudine per un Sarri che non ama cambiare troppo l’undici base:
“Domani metterò in campo la miglior formazione. Mi rendo conto che qualcuno possa essere stanco, ma non stravolgerò la squadra”.
Sullo 0-0 di domenica col Genoa,
“abbiamo giocato una bella partita su un campo difficile, dove lo scorso anno ha perso la Juventus e quest’anno il Milan. Abbiamo giocato con personalità fallendo purtroppo 3-4 situazioni abbastanza semplici. Ma è un particolare, perché la prestazione della squadra è stata di gran livello. E comunque al campionato ripenseremo da venerdì”.
Questione 4-3-3:
“Con questo modulo il filtro difensivo è nettamente superiore rispetto a prima. Credo che così segneremo qualche goal in meno, ma abbiamo più solidità. Poi comunque i margini di crescita ci sono sempre”
prosegue Sarri.
Il tecnico conferma Reina (“Se è a posto dal punto di vista delle energie mentali, gioca”) e dà qualche pista sulla formazione:
“Maggio per noi è un giocatore importante, domani gioca. Strinic? Vedremo le condizioni di Ghoulam, che sta giocando sempre. Ivan per caratteristiche sta facendo un po’ di fatica, ma vedo dei progressi. Sto cominciando a prenderlo in considerazione”.
“Gabbiadini? Ha caratteristiche diverse da Callejon: domenica ha sfiorato il goal, ma con lui in campo Perotti aveva più spazio”
Conclude Sarri, che parla anche di una rosa forse un po’ corta:
“Spesso le squadre con pochi giocatori hanno fatto bene. Noi dovevamo trovare un’identità e dare continuità a una certa formazione”.