Nonostante la sconfitta in Portogallo il Napoli ha dato l’impressione di potersela giocare alla pari con i Dragoes: qualificazione apertissima, il San Paolo sarà decisivo.
E’ tutto rimandato al San Paolo, ovvio era meglio fare goal, a parte questo, però, le cose sono andate secondo i piani di Benitez: limitare i danni in Portogallo aspettando l’avversario e cercando di colpire in ripartenza. Per poi giocarsi il tutto per tutto nella gara di ritorno.
Partita che ha dunque ricalcato i pronostici della vigilia: azzurri con il solito assetto ma orientati a limitare la spinta sugli esterni e ad abbassare notevolmente il ritmo nel tentativo di contenere le iniziative del Porto. Che sono puntualmente arrivate e solo grazie al solito, ottimo Reina il passivo è stato contenuto. Al netto della svista del guardalinee sul goal annullato a Carlos Eduardo.
Nella ripresa, però, il Napoli ha tirato fuori la testa ed il vantaggio non è arrivato solo per circostanze poco fortunate. In assenza di Jorginho in mezzo al campo, l’inedita coppia Henrique-Behrami non è stata in grado di riempire il vuoto di idee e personalità che l’ex Verona di solito garantisce in mediana.
Quel che fa notizia è stata proprio la mancanza del goal, nonostante il tecnico abbia dato spazio a tutte le possibili soluzioni, fino a terminare la partita con Zapata e Pandev davanti a Mertens ed Insigne. L’atteggiamento attendista e rinunciatario si è unito ai tanti, troppi errori nei fondamentali e, specie nel primo tempo, anche dalle solite leggerezze in fase difensiva.
Tuttavia, i meriti dei lusitani sono stati evidenti: squadra tecnica, buon palleggio in una mediana dominata dall’intelligenza tattica di Fernando e sopratutto un Jackson Martinez che da qui al match di ritorno, inevitabilmente, sarà destinato ad essere il rimpianto del momento. L’oggetto del desiderio dello scorso mercato estivo ha infatti dimostrato tutto il peso del proprio valore: sempre pericoloso nei venti metri senza mai concedere punti di riferimento, dotato di un fisico importante che gli permette di fare reparto praticamente da solo.
E’ scontato ricordarlo, ma nei successivi 90′ servirà il miglior Napoli ed il pubblico delle grandi occasioni per tentare l’impresa. Con la speranza che alla fine l’attaccante colombiano possa rimpiangere di non essere nel suo stadio.
