Napoli allo sbando!

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L’ennesimo flop contro la Roma nell’ultimo mese e mezzo, campionato ormai compromesso. Rafa Benitez sbaglia ancora, ancor più grave l’assenza della società.

Il pensiero che nei prossimi giorni assillerà Rafa Benitez ed il suo cuscino si concentrerà sui motivi di quei 9 punti di distacco dalla Roma. Qualcun altro invece non riuscirà a dormire con la disarmante consapevolezza che Napoli ed il peggior Milan degli ultimi trent’anni sono tra loro distanti solo 6 punti.

A dimostrazione che a volte basta solo cambiare il punto d’osservazione e le cose possono apparire addirittura peggiori. Qualora qualcuno non si fosse ancora accorto di quanto la situazione inizi a diventare davvero preoccupante.

Una chiave di lettura che finisce per rendere ripetitiva e dunque superflua ogni ulteriore disamina tecnico-tattica sui pasticci che questa squadra è in grado di sfornare. Sono crollati anche gli ultimi alibi a difesa di quel “rafaelismo” più fondamentalista di qualsiasi religione, quella dei rafaeliti.

Errori arbitrali, sfortuna, impegni ravvicinati, rinnovi contrattuali rinviati a data da destinarsi: ogni forma di scusante diventa argomento stucchevole quando la sconfitta arriva addirittura contro la seconda in classifica che da mesi ha il rendimento di una neopromossa. E che vince con la più classica delle vittorie all’italiana.

Non si riescono a trovare ulteriori giustificazioni quando si conta la quarta disfatta nelle ultime quattro trasferte, il che vuol dire media da retrocessione. Le critiche al tecnico su argomenti ormai quasi folkloristici – in città si tenta la fortuna al lotto scommettendo sui minuti delle sue sostituzioni – rischiano inoltre di provocare solo sbadigli, tenuto conto che con tutta probabilità lo spagnolo lascerà a fine stagione. E che nessuna opinione potrà influenzare le tesi di Rafa.

Da qui a giugno sulla panchina azzurra ci sarà lui, tanto vale non soffermarsi ulteriormente su contraddizioni tattiche e scelte discutibili di uomini e ruoli. Piuttosto meriterebbe un’analisi specifica la mancanza di una dirigenza che faccia da collante tra l’area tecnica e la proprietà. Un ruolo che lo stesso Bigon ha sempre evitato di interpretare con quell’autorità necessaria, vuoi per mancanza di investitura, vuoi per limiti d’esperienza.

I numeri (impietosi) del campionato spostano inevitabilmente l’attenzione alle prossime notti di Coppa: Lazio e Wolfsburg sono quel tipo di partite che possono cambiare in un senso o nell’altro il bilancio di una stagione. Tra la gloria e il fallimento il passo è breve. A Napoli ancora meno.

Rafa Benitez colpevole complice del disastro Napoli
Rafa Benitez colpevole complice del disastro Napoli

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