Il personaggio di questa settimana è Walter Mazzarri, il neo-allenatore del Napoli che domani pomeriggio esordirà al S.Paolo contro il Bologna. Mazzarri era in lizza con altri allenatori blasonati e con curriculum importanti, come Mancini e Rossi, ma alla fine è riuscito a spuntarla. Nonostante la giovane carriera Mazzarri può vantare risultati significativi. Partito dalla serie C ad Acireale prima, ed a Pistoia poi, approda nel 2003 a Livorno in serie B, la squadra della sua città, portandola in serie A. L’anno successivo viene ingaggiato dalla Reggina, dove ci resta per tre anni. Il primo anno conduce la squadra amaranto al decimo posto, il secondo anno conquista una tranquilla salvezza, ed il terzo anno compie l’impresa salvando la squadra calabrese all’ultima giornata nonostante la penalizzazione di 11 punti causata da Calciopoli. Nel 2007 viene ingaggiato dalla Sampdoria, che porta in coppa Uefa al suo primo anno. A Genova ha il gran merito di rivitalizzare Cassano e Pazzini. Il secondo anno alla Samp è piuttosto anonimo e a fine campionato il rapporto col club genovese si conclude. In un certo senso la carriera di Mazzarri somiglia a quella di Lippi, l’attuale ct della Nazionale. Entrambi toscani, entrambi senza peli sulla lingua, due personaggi veri, talmente sinceri da risultare a volte antipatici per la loro schiettezza. Anche Lippi partì dalla serie C, poi dopo alcune esperienze in serie B e serie A con squadra di media-bassa classifica (Cesena ed Atalanta) giunse in una grande piazza come Napoli, dove riuscì a conquistare una qualificazione Uefa con una situazione societaria disastrosa. La speranza ovviamente è che Mazzarri possa ripercorrere le stesse tappe del suo illustre predecessore e che riesca a far rinascere il Napoli, una squadra mortificata forse più nella mente che nel fisico e che ha bisogno di ritrovare la grinta che manca. Intanto per Mazzarri già ci sono grane in vista per la partita contro il Bologna, in quanto Lavezzi è tornato soltanto oggi, senza allenamenti nelle gambe e con un viaggio transoceanico da smaltire. E’ probabile che sia schierato dall’inizio Denis come prima punta, con Quagliarella più esterno in un ruolo a lui più congeniale, col Pocho che dovrebbe partire dalla panchina per subentrare nel secondo tempo.
Francesco Ferrara NAPOLICALCIO.NET
