Il nostro prossimo avversario: Bari, nuova forza del Sud.

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Otto anni di agonia, vissuti senza gloria in Serie B, con la terza categoria ad un passo più volte. Poi la rinascita, firmata Antonio Conte e la Puglia torna a festeggiare la massima divisione, proprio nella stagione in cui i cugini del Lecce ripiombano nel baratro. La Serie A riabbraccia il Bari dopo quasi un decennio, con tanti volti nuovi in rosa ma con lo stesso uomo alla guida, Vincenzo Matarrese. Presidente della società adriatica da quasi 30 anni, il fratello del più noto Antonio quest’estate sembrava ad un passo dalla cessione del club, vendendo una quota cospicua al magnate americano Tim Burton. Non se n’è fatto nulla, con grande rammarico dei supporter biancorossi, già spiazzati dall’improvvisa partenza di Conte, vero artefice dello strepitoso campionato vinto lo scorso anno in cadetteria. Sulla panchina dei galletti si è così ritrovato quel Giampiero Ventura, prima scelta di De Laurentiis per il suo Napoli Soccer. Tutti sanno com’è andata l’esperienza partenopea del tecnico ligure, che però ha trovato il riscatto prima al Pisa e ora nella terra di San Nicola. Nessuno avrebbe immaginato ad agosto che il Bari potesse reggere l’urto di un cambio così repentino, con tantissimi volti in rosa ad intaccare un gruppo ben rodato. Ed invece i risultati sono stati davvero incoraggianti, con prestazioni da incastonare, come i due pareggi a San Siro contro Inter e Milan. Merito soprattutto di una difesa encomiabile, la migliore della Serie A insieme a quella dei Campioni d’Italia, con sole 11 reti incassate. L’organico è giovane e di prospettiva, con l’attuale posizione in graduatoria a premiare gli sforzi di Giorgio Perinetti, abile direttore sportivo con un passato sotto il Vesuvio. La porta è protetta dal veterano Gillet, finora onnipresente, così come i magnifici tre della retroguardia biancorossa, Ranocchia, Andrea Masiello e Bonucci, quest’ultimo giunto da Pisa su espressa richiesta di mister Ventura. L’allenatore genovese predilige il 4-4-2, dovendo giostrare in difesa l’ultimo posto disponibile tra Salvatore Masiello e l’esperto Parisi, ancora lontano parente del sorprendente terzino dei tempi di Messina. A centrocampo non mancano i piedi buoni, a partire da Almiron, giunto dalla Fiorentina, per passare ad Allegretti, specialista dei calci piazzati e fino allo scorso anno bandiera della Triestina, per chiudere con Alvarez, talento honduregno prelevato dal Pisa. Il ritorno in Italia di Massimo Donati, dopo la lunga esperienza con il Celtic Glasgow, ha indubbiamente rafforzato la mediana dei galletti, che si affidano inoltre ai veterani De Vezze, Gazzi e Kamata, con l’aggiunta di Koman, ungherese messosi in mostra ad Avellino. Ha esperienze in Irpinia anche Kutuzov, una delle bocche di fuoco a disposizione di Ventura, insieme a Meggiorini, grande protagonista della salvezza del Cittadella nel passato torneo,e a Barreto, la vera stella di questo Bari. Il brasiliano ha trascinato i suoi alla promozione a suon di gol, accendendo la luce con le sue giocate e proponendosi come uno dei leader della squadra, insieme a capitan Gillet. Completano il reparto offensivo Langella, acquistato dal Chievo per far da chioccia ai più giovani, Greco, ex Pisa, e Sforzini, anche lui proveniente da Avellino. Sulla carta il gruppo di mister Ventura sembra meno valido delle rivali meridionali, su tutte Napoli e Palermo. Eppure al momento la classifica dice il contrario, con il Bari in piena corsa per l’Europa. Domenica la sfida del San Paolo potrebbe consentire agli azzurri di ristabilire le gerarchie, per far capire chi comanda qui al Sud.

Aurelio Scandurra NAPOLICALCIO.NET

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