Ciro Esposito, ferito gravemente negli scontri antecedenti la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, è morto stamattina. L’annuncio dai medici del ‘Gemelli’ di Roma.
Dopo le voci incontrollate circolate nella giornata di martedi, oggi la notizia più temuta è diventata realtà: Ciro Esposito, giovane tifoso del Napoli ferito negli scontri antecedenti alla finale di Coppa Italia dello scorso 3 maggio, è morto nel suo letto al Policlinico Gemelli di Roma.
“Ciro è deceduto per insufficienza multiorganica non rispondente alle terapie mediche e di supporto alle funzioni vitali”, ha spiegato Massimo Antonelli, direttore del Centro rianimazione del Gemelli, che poi ha voluto esprirmere a nome dell’intero staff medico il profondo cordoglio nei confronti dei familiari di Esposito.
Il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistriis, via Twitter ha annunciato un giorno di lutto cittadino per ricordare il povero Ciro. Il club di De Laurentiis, sempre via social, ha invece ricordato lo sfortunato ragazzo come un semplice tifoso in cerca di una serata gioiosa, invitando il mondo del calcio a riflettere su quanto accaduto.
Il tutto mentre proprio dalla famiglia Esposito si levano appelli affinchè la violenza non prenda di nuovo il sopravvento. Il timore, infatti, è che adesso la sete di vendetta metta altri tifosi del Napoli sulle tracce di qualche supporters della Roma. Le forze dell’ordine, nalla Capitale, sono comunque già in grande allerta.
La Roma, dal canto suo, ha intanto diramato sul proprio sito ufficiale una nota di condoglianze: “AS Roma si rammarica per la tragica scomparsa di Ciro Esposito e si stringe ai suoi familiari. Il club rinnova il proprio sconcerto di fronte al verificarsi di episodi così drammatici in concomitanza di eventi sportivi e auspica che tali tragedie non debbano mai ripetersi”.
E mentre la famiglia di Ciro ha chiesto alla Questura della Capitale di poter riportare a Napoli la salma del ragazzo, l’ultrà giallorosso De Santis, accusato a questo punto di omicidio, resta invece in carcere, aspettando il giudizio. Oggi, però, è solo il giorno delle lacrime. Un giorno triste per Napoli. E per l’Italia intera.
