Il tecnico del Napoli, Benitez, affida a una lettera il proprio pensiero sulla morte di Ciro Esposito: “Terribile e ingiustificabile”. Poi si chiede: “Dove va il calcio?”.
La tragica notizia, questa mattina, non ha purtroppo colto di sorpresa nessuno. Ciro Esposito, per un tragico scherzo del destino, ha perso la sua partita più importante proprio a poche ore dalla sconfitta che segna la disfatta dell’Italia ai Mondiali. Il pensiero di tutti, oggi, è però rivolto allo sfortunato tifoso del Napoli e alla sua famiglia.
E dopo le condoglianze dello stesso Napoli e della Roma, nella tarda mattinata di mercoledì ecco arrivare una commossa lettera del tecnico azzurro Rafa Benitez, decisamente scosso da quanto accaduto al supporter partenopeo: “Ho dato tutta la mia vita al calcio perché il calcio è la mia vita. Prima come giocatore e dopo come allenatore, mi sono goduto la mia professione. Situazioni come questa mi fanno rivalutare molte cose”.
Benitez, infatti, si chiede: “Dove sta andando il calcio e ciò che lo circonda? A quale limite lo stiamo portando? La morte di Ciro Esposito è qualcosa di drammatico, ingiustificabile e terribile”.
Il grido di dolore insomma, è chiarissimo: “Un giovane non può perdere la vita mentre s’incammina allo stadio per vedere la sua squadra. Non ha senso. Questo non dovrà succedere mai più. Bisogna trovare i mezzi per sradicare assolutamente fatti come questi dal panorama del calcio e dal mondo dello sport. Voglio inviare da qui tutto il mio rispetto, tutta la mia solidarietà e tutto il mio affetto alla famiglia, agli amici e conoscenti di Ciro Esposito. Un forte abbraccio, riposa in pace”.
