Chievo-Napoli 2-0: ko azzurro, addio sogni scudetto

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Torna a Napoli con una sconfitta pesante la squadra di Mazzarri, che ha perso per 2-0 al Bentegodi contro il Chievo. Di Dramè e Thereau i goal veneti.

Ancora una volta il Napoli non riesce a passare in casa del Chievo, solita bestia nera. I gol entrambi nel primo tempo di Dramè e Thereau. Napoli nervoso e confuso spreca un tante occasioni e un rigore con Cavani.

FORMAZIONI – Corini prova con una difesa a 5 pronta a trasformarsi in fase offensiva. Rinunciando ad Acerbi sostituito da Cesar, a invece centrocampo recuperato Hetemaj, fuori Guana. In attacco solita coppia formata da Thereau e Paloschi.

Mazzarri non può contare sullo squalificato Cannavaro e su Britos infortunato, dentro Gamberini e Rolando alla prima da titolare in campionato. Sugli esterni ritorna l’accoppiata Maggio-Zuniga, in attacco Insigne preferito a Pandev per appoggiare il solito Cavani.

PRIMO TEMPO – Partenza veloce e convinta del Napoli, che conosce le qualità del Chievo tra le proprie mura, sopratutto quando incontra i partenopei. I padroni di casa invece forti anche dello schema ideato da Corini, difendono con ordine pronti subito a ripartire appena il Napoli lo concede. E quando meno te lo aspetti dopo due mezze occasioni degli ospiti nei primi dieci minuti, sono i clivensi ad andare in vantaggio al 12esimo; calcio di punizione, servito Dramè solo fuori area, l’esterno ha inspiegabilmente il tempo di aggiustare e prendere la mira e punire De Sanctis con un gran sinistro che si insacca nell’angolino. Goal che sciocca gli uomini di Mazzarri perché non passano neanche due minuti che Paloschi leggermente disturbato spizzica la traversa con una mezza torsione.

Il Napoli accusa il colpo e prova a reagire, ma c’è confusione e il Chievo in questo momento sembra correre il doppio e sopratutto meglio. Ci si affida in prevalenza a giocate personali, che spesso non trovano fortuna visto il nervosismo e la fretta, nonostante siano passati solo venti minuti di gioco. Unico lampo di Hamsik che serve in profondità Cavani, il matador però spreca calciando debolmente tra le braccia di Puggioni.

Scorrono i minuti, ma la trama è la stessa più azioni personali che il solito gioco corale, azzurri che si rendono pericolosi solo con un bolide di Insigne che però si perde a lato. Così facendo però gli ospiti facilitano il Chievo che con cinque difensori e tre centrocampisti bassi non ha difficoltà a creare densità nella propria metà campo e per il Napoli è praticamente impossibile trovare spazi.

Dopo ancora tanti errori di impostazione e tanto nervosismo ingiustificato, è da palla inattiva che il Napoli al minuto 38 riesce finalmente ad essere di nuovo pericoloso; prima con Cavani che su punizione prova a sorprendere Puggioni sul suo palo, poi subito dopo con Inler che prova a correggere in rete una palla in mischia. Occasioni che danno convinzione agli uomini di Mazzarri che iniziano a schiacciare pericolosamente il Chievo abile però quando riparte a servire le punte in profondità. Ed è proprio così che i padroni di casa raddoppiano, Thereau scatta sul filo del fuorigioco e da posizione defilata infila un non proprio perfetto De Sanctis. Si chiude così un primo tempo a dir poco emozionante.

SECONDO TEMPO – Mazzarri ha capito, e non è difficile, che così non va; fuori Gamberini, non perfetto anche lui nel fuorigioco su Thereau, dentro Dzemaili passando così ad una difesa a quattro ed un centrocampo più folto. Ma il Chievo continua a chiudere bene gli spazi, passando anche ad un centrocampo a quattro con l’uscita di Therau sostituito da Luciano. E subito dopo le sostituzioni la partita si accende, al 56’ Cavani cade in area trattenuto da Dainelli, l’arbitro di porta segnala all’arbitro il rigore e giallo per il difensore gialloblù. E’ l’occasione che potrebbe cambiare la partita, accorciando le distanze ma il matador si fa ipnotizzare da Puggioni, sbagliando clamorosamente. Non passano neanche dieci secondi, clamoroso contropiede del Chievo, con Paloschi che sfrutta un erroraccio di Beherami trovandosi a tu per tu col portiere ma non riesce a superarlo, ottima questa volta la risposta di De Sanctis.

E’ un Napoli ormai spregiudicato alla ricerca del goal, Mazzarri getta nella mischia anche Pandev per Zuniga. Ma i padroni di casa reggono bene il campo e sono aggressivi su ogni contrasto non lasciandosi intimidire, anzi rischiano di essere ancora pericolosi con le solite ripartenze che vengono concesse con troppa facilità. Azzurri che adesso portano il pallone con continuità nella metà campo avversaria ma senza riuscire ad essere effettivamente pericolosi, se non con azioni confuse spesso innescate da palla inattiva.

Il nervosismo ha la meglio, tanti scontri duri e veramente troppi errori in fase d’impostazione. Il così tempo scorre e quando mancano dieci minuti alla fine del match e sembra che la  poca lucidità non aiuti il Napoli nella creazione delle occasioni, è proprio in maniera confusa che Cavani ha sui piedi una ghiottissima occasione. Ma calciando al volo con potenza non riesce ad angolare trovando ancora una volta un Puggioni in giornata di grazia e confermando il periodaccio che sta accompagnando la punta del Napoli. Dopo cinque minuti di assedio la partita si conclude così una partita incredibile, per il gli azzurri Verona è stregata.

MOVIOLA – Dubbio il calcio di rigore concesso al Napoli: Dainelli abbraccia si Cavani impedendogli di girarsi a suo piacimento, ma l’attaccante uruguaiano si lascia ampiamente andare per cercare il penalty.

CHIAVE – Sicuramente il goal dopo dieci minuti non ha aiutato il Napoli, ma tutto il nervosismo dimostrato dalla squadra di Mazzarri è incomprensibile e ingiustificato quando in una partita mancano praticamente due tempi. Il gioco ne ha risentito e non poco.

IL PEGGIORE – Inler. Sbaglia quasi tutti i passaggi, davvero irriconoscibile oggi. Esce nella ripresa.

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