Cannavaro e il suo Napoli “mondiale”.

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Cannavaro ha una sola certezza e non è certo quella del ritorno del fratello a Napoli, ma quella di far parte di un Napoli formato europeo. Il difensore azzurro nonchè capitano della squadra ritorna a sottolineare il suo amore incondizionato verso la sua città e verso i colori della maglia in una bella intervista riportata dal Corriere dello Sport. «Vincere a Napoli è più bello di un Mondiale. Domenica scorsa ho cantato perchè io sono il primo tifoso del Napoli. Sognavo quella festa finale, ed il fatto di aver conquistato il sesto posto con un turno di anticipo ha liberato la gioia che avevamo dentro. E’ stato fantastico l’abbraccio con il popolo napoletano» C’è anche il tempo per raccontare alcuni episodi simpatici facenti parte di quella gran festa al termine della partita contro l’Atalanta: «Io, Quagliarella e tutti i napoletani cantavamo ‘o surdato nnammurato. E intanto gli stranieri ballavano. Diciamo che eravamo un gruppo competo anche nei festeggiamenti. A parte gli scherzi è stata una giornata meravigliosa. Solo chi ama la maglia azzurra può capire quanto sia stato importante raggiungere l’obiettivo e quanta gioia possa dare il San Paolo in certi momenti esaltanti». A seguire nelle dichiarazioni la gioia di aver disputato un grande campionato, a dispetto di chi all’inizio, aveva visto le solite intramontabili difficoltà che perseguitavano tutta la squadra: «Non posso negarlo. E’ stato il mio campionato più bello da quando sono a Napoli. E questo mi ripaga da tante tribolazioni. Questa città è straordinaria e sa darti il giusto merito per ogni sacrificio. Io ho vissuto le due facce di Napoli: la pressione enorme che ha un giocatore nato qui, e la felicità all’ennesima potenza quando si condividono i successi. Vincere a Napoli credo sia una sensazione inarrivabile». Poi sul progetto Napoli: «Io ho creduto al progetto Napoli nel momento in cui ho firmato. Ringrazio il Presidente e la Società per aver ridato a questa città il calcio che conta. Ho vissuto emozioni come calciatore ma soprattutto come napoletano. Non è stato facile. Personalmente ho lavorato duro, mi sono messo in gioco, Napoli per me era un punto d’arrivo ma per conquistare la fiducia della gente ho anche sofferto. Ma ci sta nella vita, questa è una città che ti sa dare tanto e che ti concede sempre una chance. A me hanno dato la possibilità di rinascere ed oggi sono un uomo felice». Come dimenticare poi i 6 punti presi alla Juve in questo campionato, soprattutto all’andata che verrà ricordata come una prestazione eroica di tutti gli azzurri: «Che emozione prendere tre punti in casa loro. La partita più bella? Napoli-Genoa, come prestazione. Ho colpito anche una traversa e poteva essere il gol partita. E poi Napoli-Catania. Ho segnato per la prima volta in campionato ed è stata una emozione indescrivibile».

Nicola Sorrentino NAPOLICALCIO.NET

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