Dopo la squalifica per 2 turni del San Paolo per i fatti di Roma, il Napoli pensa al ricorso. L’avv. Grassani: “Non ho ancora avuto indicazioni dalla società”.
Appreso della decisione di squalificare il San Paolo per 2 gare in seguito ai fatti della finale di Coppa Italia lo scorso sabato a Roma, il Napoli intende valutare ogni forma di tutela e potrebbe pertanto presentare ricorso avverso la decisione del Giudice Sportivo.
“In merito alla gara disputata sabato 3 maggio all’Olimpico tra Napoli e Fiorentina per la finale di Coppa Italia, Tim Cup 2014, – ha scritto il club campano – il Giudice Sportivo ha deliberato di infliggere alla SSC Napoli la sanzione dell’obbligo di disputare due gare a porte chiuse più una ammenda complessiva di 60.000 euro alla Società. La SSC Napoli valuterà ogni forma di tutela”.
Sembra dunque molto probabile, dunque, che la società decida di far ricorso per una sanzione valutata troppo severa. Anche se, al momento, niente è stato deciso, come conferma l’avvocato del club, Mattia Grassani, ai microfoni di ‘Radio Marte’.
“Il provvedimento del Giudice Sportivo era nell’aria, è una decisione che ci attendevamo – le sue parole – Il ricorso? Ancora non sono state sciolte le riserve, dalla società non mi sono arrivate indicazioni di alcun tipo su come agire. Credo che sia prematuro parlarne, ci sono ancora 7 giorni di tempo per presentare un reclamo”.
Non solo il Napoli è stato oggetto delle decisioni del Giudice sportivo: Tosel ha infatti punito anche l’altra finalista di Coppa Italia, la Fiorentina, sanzionandola con la squalifica con sospensiva della Curva Fiesole per i cori discriminatori contro gli stessi napoletani intonati dalla sua curva.
