Siena, non solo Palio.

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Non esiste in Italia, e forse al mondo, una competizione cavalleresca tanto rinomata quanto il Palio di Siena. Due volte l’anno l’intera città toscana si mobilita per il grande evento, che vede contrapposte le varie contrade della città. La prima immagine che associ a Siena è proprio questa, una terra ricca di tradizioni, che mantiene vive tutt’oggi. In realtà i senesi stanno raggiungendo grandi successi anche nel campo sportivo. La Mens Sana è la compagine da battere nel torneo nazionale di basket, in vetta alle classifiche ormai da anni. L’appoggio di un grande colosso economico, come la Monte Paschi, ha certamente agevolato il rilancio di Siena nella pallacanestro e nel calcio. I bianconeri solo di recente hanno calcato il principale palcoscenico pallonaro, giungendo in Serie A nel 2003. Da allora sei campionati consecutivi in massima serie, con qualche sofferenza e tante soddisfazioni. L’artefice di questo miracolo è stato il napoletanissimo e compianto presidente Paolo De Luca, amatissimo dalla tifoseria. La sua scomparsa, però, non ha pregiudicato la solidità societaria, adesso nella mani di Giovanni Lombardi Stronati, che però ha avuto rapporti un pò complicati con l’attuale allenatore Marco Giampaolo. Il trainer di Bellinzona era già salito alla ribalta nella stagione 2007, quando venne richiamato da Cellino alla guida del Cagliari dopo un precedente esonero. Giampaolo rinunciò al contratto con i sardi pur di preservare la sua dignità. Personaggi del genere nel calcio se ne vedono di rado e forse, proprio per questo motivo, il tecnico di origini svizzere non ha avuto ancora la possibilità di sfondare, raggiungendo una grande piazza. Gli ottimi risultati ottenuti all’esordio in Serie A con l’Ascoli e gli obiettivi raggiunti senza patemi in Toscana gli sono valsi tanti attestati di stima, ma null’altro. Il suo apprezzatissimo 4-4-2 viene studiato da tanti giovani coach in erba, anche se in questo esordio di campionato non sono arrivati ancora risultati particolarmente lusinghieri. Il Siena ha gli stessi punti del Napoli e veleggia in acque non proprio tranquille. La sfida del San Paolo rappresenterà già un importante punto di svolta, anche se sulla carta il confronto tecnico è nettamente sbilanciato a favore dei partenopei. L’organico bianconero si compone di un’eterna promessa tra i pali come Curci, cresciuto nelle giovanili della Roma, e di una linea difensiva orfana del suo giocatore simbolo, Daniele Portanova. L’ex capitano, con trascorsi anche in maglia azzurra, era l’idolo dei supporter della Robur, l’originario nome del club toscano, ma nella scorsa estate ha fatto le valigie e si è accasato a Bologna. In cambio è giunto Terzi, anche lui con un passato partenopeo, a fare reparto con Brandao, Ficagna, Garofalo, Rosi, Rossi, Rossettini e Del Grosso. Nessun nome altisonante, a differenza della mediana, dove il tasso tecnico si alza un pò. Vergassola è l’anima del centrocampo, supportato da Fini, giunto da Cagliari, Parravicini, ex Atalanta, e Codrea. Ekdal, Genevier e Jarolim sono gli ulteriori tasselli della metà campo. Si avverte l’assenza di un giocatore dinamico come Zuniga, che però non si è fatto rimpiangere più di tanto, viste le prestazioni tutt’altro che lusinghiere offerte con il Napoli. L’attacco è probabilmente il settore più affidabile della squadra, anche se finora non ha brillato. Guidato da Maccarone e dall’indimenticato Calaiò, quest’anno si sono aggiunti Paolucci, proveniente da Catania, e Reginaldo, che ha appena ottenuto la promozione in Serie A con il Parma. Ghezzal è il gioiellino francese da tenere d’occhio, sempre pericoloso con i suoi lampi di genio. Questo è il Siena, capace di riunire tutti i contradaioli, rivali in Piazza del Campo, il teatro del Palio, sotto un’unica bandiera, la Balzana bianconera, stemma della città.

 

Aurelio Scandurra NAPOLICALCIO.NET

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