Scontri di Roma, clamorosi sviluppi nell’inchiesta: arrestato in ospedale Ciro Esposito, ma Gastone???

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Il tifoso napoletano ferito e operato al Gemelli, Ciro Esposito, è stato arrestato nella notte in ospedale. La sua camera è piantonata dalla polizia.

Clamorosi sviluppi nell’inchiesta della Questura di Roma sugli scontri che hanno preceduto sabato sera la finale di Coppa Italia fra Fiorentina e Napoli e che hanno portato al ferimento di 4 persone, di cui 3 per colpi di arma da fuoco. Ciro Esposito, il tifoso napoletano trentenne colpito al petto e operato la scorsa notte per la rimozione del proiettile che gli ha rotto la quinta vertebra e si è conficcato nella colonna vertebrale, infatti, è stato arrestato nella notte, dopo l’intervento, al Policlino Gemelli. Attualmente la sua camera è piantonata dalla polizia, secondo quanto riferisce ‘Il Mattino’.

Incredula la madre del ragazzo, Antonella Leardi, che ha rilasciato alcune dichiarazioni al quotidiano partenopeo. “Solo oggi ho saputo che mio figlio al quale hanno sparato si trova in stato di arresto e viene trattato come un delinquente. – ha affermato – Sono arrabbiatissima. Ieri pensavo che tutta quella polizia c’era per proteggerlo e invece no”.

Fiorentina-Napoli, il caos di Roma
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Il bollettino medico del ragazzo parla di “una notte stabile e un decorso post operatorio regolare”. Ma sua madre continua ad essere molto preoccupata “I medici mi hanno detto che la sua situazione è ancora molto complicata. – ha rivelato – Prego affinché ce la faccia”.

Infine un appello, viste le condizioni disagiate della famiglia: “Se qualcuno ha un po’ di cuore ci mandi un avvocato, noi non possiamo permettercelo e mio figlio ha bisogno di qualcuno che lo difenda”.

Secondo la ricostruzione dei fatti effettuata dalla Questura di Roma, sarebbe stato Ciro (e Gastone da dove avrebbe preso la pistola???) ad aggredire l’ultras romanista Daniele De Santis, detto ‘Gastone‘, che avrebbe reagito sparandogli. Da cui la decisione di arrestare Esposito la scorsa notte.

La ricostruzione dei fatti della Questura cozza con la testimonianza del cugino di Ciro, Domenico Pinto, coetaneo di Esposito, che ha ricostruito così quei tragici momenti: “Quando ho visto Ciro a terra, colpito, mi sono avvicinato. ‘Ciro, Ciro, stai bene? Ciro, rispondi’. Non si capiva dove fosse stato ferito. – ha raccontato al ‘Mattino’ – Aveva una mano insanguinata. ‘Mi hanno sparato al petto, mi hanno sparato al petto’, ha avuto il tempo di sussurrare e poi è svenuto”.

“A quel punto ho cominciato a chiamare aiuto. – ha proseguito Pinto – Ma mio cugino è rimasto a terra per un tempo interminabile. Abbiamo cercato di rianimarlo, alla fine è arrivata l’ambulanza, ma Ciro non dava segni di vita, aveva perso troppo sangue. Doveva essere una festa. Avevamo portato anche casatielli, che aveva preparato proprio Ciro, e frittate di maccheroni. Camminando camminando li mangiavamo. Si stava in allegria. Poi da un circolo, un vivaio, un parco, non so bene cosa sia, è spuntato un energumeno. Non capivamo neanche chi fosse, in seguito abbiamo saputo che un ultras romanista, Daniele De Santis”.

“Ha cominciato a lanciare petardi contro di noi e a prenderci in giro. – ha riferito ancora Pinto – Abbiamo reagito, inseguendolo. Che dovevamo fare? Lui è scivolato e a questo punto ha tirato fuori una pistola e ha sparato quattro colpi. Al quinto, l’arma s’è inceppata”. Sono stati feriti in tre, il più grave Ciro, più lo stesso aggressore: ‘Ma si è colpito da solo”, ha tenuto a precisare Pinto.

Problemi e ritardi poi ci sarebbero stati anche nei soccorsi: “L’ambulanza non veniva mai. – ha rivelato Domenico Pinto – Sarà passata un’ora e mezza. E quando è arrivata non mi hanno voluto far entrare per accompagnare mio cugino. Non sapevo neanche dove lo portavano. Quando sono riuscito a saperlo mi sono diretto all’ospedale, Villa San Pietro, con un mezzo pubblico, con il 301″.

Nemmeno la famiglia del ragazzo era stata avvertita: “L’ho fatto io. – ha spiegato ancora Pinto – Fornendo le poche informazioni che avevo, e mio zio si è subito precipitato a Roma. Abbiamo fatto tutto da soli. E mai possibile? In un paese civile, no”.

Intanto ha parlato anche il fratello del tifoso ferito, Michele, che dai microfoni di ‘Radio Marte’ ha lanciato pesanti accuse alle forze dell’ordine: “E’ una cosa assurda, ci stanno provocando in tutti i modi per distogliere l’attenzione dalle proprie colpe. – ha affermato – La Polizia è colpevole di quanto accaduto, dovevano evitare che ciò accadesse ed hanno commesso una grave omission di soccorso”.

Ora, per cercare di nascondere le proprie colpe, ci stanno provocando in tutti i modi, – ha proseguito Michele Esposito nella sua denuncia – stanno scavando nel nostro passato per infagangare il nome della nostra famiglia. Tutto questo accade perchè siamo di Scampia. E’ assurdo”.

Questa mattina il magistrato ha disposto l’arresto di Ciro, – ha concluso il fratello del tifoso napoletano ferito – e ha vietato a mia madre e mio padre di visitare mio fratello che sta ancora lottando tra la vita e la morte”.

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