Parma, la dolce aria di provincia torna a soffiare sulla Serie A

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In tempi recenti solo una squadra cosiddetta “di provincia” ha raggiunto la ribalta a livello nazionale, era il Verona che si aggiudicò lo scudetto nel lontano 1985. Da allora il panorama calcistico ha avuto un’unica indiscussa regina al di fuori delle metropoli, il Parma. La società, che ha legato le sue fortune (e anche le sue sfortune!) alla Parmalat, vive ora un momento di rinascita, dopo la triste parentesi dello scorso torneo trascorso in cadetteria. Dal 2007 è in mano a Tommaso Ghirardi, che rilevò un club commissariato e pieno di problemi, più volte sull’orlo del baratro. Fu Gilardino a salvare i gialloblù nell’incredibile spareggio contro i cugini del Bologna, ma il buon Alberto era già andato via quando i ducali chiusero la stagione 2007-2008 in zona retrocessione, salutando la Serie A nel match decisivo per l’assegnazione dello scudetto, quello del “Tardini” contro l’Inter di Ibrahimovic. Già, lo scudetto, una chimera per chi, comunque, può vantare un palmares di tutto rispetto. Il Parma ha trascorso 15 anni ininterrotti in Europa, dal 1991 al 2006, un vero e proprio record, pensando che la massima divisione era stata raggiunta solo nel 1990. In giro per il Vecchio Continente, i gialloblù hanno ben figurato conquistando una Coppa delle Coppe, due Coppe Uefa, una Supercoppa Europea, a cui vanno aggiunte tre Coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Tutto ottenuto in pochissimo tempo, dal 1991 al 2002. Poi lo scandalo che ha travolto la Parmalat, e al tempo stesso la squadra della città emiliana, fino ai giorni nostri, dove il Parma è tornato a fare la voce grossa, con risultati eclatanti come il 3-2 in casa della Fiorentina. Quinto posto con 23 punti, uno in meno della zona Champions, un bottino inatteso all’inizio del campionato, con lo stadio di casa vera fortezza: ben 5 successi sono arrivati tra le mura amiche. La grande svolta è opera di Francesco Guidolin, tecnico che in provincia ha fatto le sue fortune, come ricorderà purtroppo il Napoli di Simoni e Montefusco, che perse la finale di Coppa Italia contro il suo Vicenza. Gli andirivieni con il Palermo di Zamparini hanno segnato gli ultimi anni in panchina del tecnico di Castelfranco Veneto, che però a rimboccato la retta via sostituendo Gigi Cagni all’inizio dello scorso torneo, dopo un avvio dei ducali non certo esaltante. Promozione raggiunta senza grossi patemi, con una rosa composta per lo più di giovani, che compongono anche l’ossatura attuale del Parma. Tra i pali è arrivato Mirante dalla Sampdoria, soffiando il posto di titolare a Pavarini. In difesa spiccano due nomi su tutti, il veterano Panucci e Zaccardo, pupillo di Guidolin già in rosanero. A loro si affiancano Antonelli, Castellini, Dellafiore, Paci e Alessandro Lucarelli. Talvolta Guidolin preferisce una difesa a 4, in altre schiera 3 pedine nelle retrovie e si affida ad un centrocampo più folto, dove non mancano acquisti importanti. Dzemaili era ricercato da mezza Serie A, così come Galloppa, autore già di alcuni gol pesanti. Il cileno Cordova ha ben figurato in Serie B con la maglia del Grosseto, anche se finora si è visto poco. Budel, Mariga, Morrone, Pisanu e Damiano Zenoni completano la linea mediana, alternandosi più volte tra i titolari. L’attacco è il reparto forse meglio assortito, con alcuni ragazzi terribili, come Paloschi, Biabiany e Lanzafame, e due esperti bomber del calibro di Amoruso e Bojinov, rientrato in Italia dopo l’esperienza al Manchester City. Le ambizioni dei gialloblù hanno giusto fondamento, il ritorno in Europa potrebbe essere centrato già quest’anno, riportando la terra di Verdi in quello che era il suo habitat naturale fino a pochi anni fa.

 

Aurelio Scandurra NAPOLICALCIO.NET

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