Napoli, un turnover senza senso, suicidio azzurro a Bergamo

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Nel tracollo di Bergamo, Benitez paga scelte iniziali incomprensibili e un Napoli lento oltre che lungo nei reparti: l’imperativo è rialzarsi subito in Coppa Italia.

Un incubo a maglie nerazzurre. Un brutto sogno, quello vissuto dal Napoli, che trova il picco della paura in quell’indefinibile intervento di Inler che ne conferma tutta l’amara realtà. Non per citarci, ma non più tardi di una settimana fa eravamo stati gli unici a individuare nel turnover ‘mantra’ del tecnico spagnolo un pericolo forse un po’ troppo sottovalutato.

Evidentemente Benitez non è tra i nostri lettori. Perchè dovrebbe, del resto: gli si è ormai cucita addosso l’idea di uomo solo al comando, di personaggio inossidabile dinnazi alle critiche che vanno a sbattere contro il suo nobile palmares, di teorico di un calcio moderno ancorato a solidi fondamentalismi tattici.

Denis affonda il Napoli
Denis affonda il Napoli

Tuttavia, proprio a Bergamo il Napoli ha mostrato senza dubbio il lato più oscuro di sè, frutto di scelte di partenza senza senso e poco giustificabili. Non regge nemmeno l’albi dell’impegno in Coppa Italia, se paragonato all’importante confronto – alla luce della sconfitta della Fiorentina nell’anticipo del sabato – contro i bergamaschi, storica bestia nera tra le proprie mura. E che solo qualche settimana fa è stata domata al San Paolo negli ottavi di Tim Cup solo grazie a quella clamorosa distrazione di Del Grosso. Stavolta a perdere la bussola sono stati i vari Inler, Dzemaili, Reina, Fernandez.

A parte il gruppetto degli elementi inguardabili, l’involuzione degli azzurri dopo i pareggi contro Bologna e Chievo ha avuto il suo compimento contro un’Atalanta ben messa in campo, compatta e pronta a sfruttare gli erroracci dei partenopei. Una regressione sopratutto fisica: la manovra degli uomini di Benitez è apparsa lenta, lunga nei reparti e, complice l’assenza programmata dei cervelli più dotati, assolutamente prevedibile.

Ciò che però risalta all’attenzione è stata l’incapacità della squadra di reagire. Anzi, dopo il raddoppio di Denis gli azzurri hanno dato l’impressione che il triplice fischio finale fosse quel che di meglio ci si potesse aspettare in quel momento. A questo punto ripartire di slancio non può che essere la migliore medicina. A cominciare dalla prima sfida del doppio impegno nella semifinale della Coppa nazionale.

Sull’impiego dei nuovi acquisti – Ghoulam, Jorginho, Henrique – si dovrà puntare con decisione, indipendentemente dagli impegni ravvicinati, permettendo in questo modo agli uomini meno lucidi della rosa di ritrovare spirito, lucidità e forma. In attesa che i rientri di Behrami e sopratutto di Zuniga completino l’assetto-base che, sulla carta, dovrebbe riportare il livello di competitività alla pari delle prime della classe. Per il turnover ci sarà altro tempo. Ed altri acquisti.

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