Stasera all’ Olimpico di Torino il Napoli ha l’ennesima possibilità di riscatto alla ricerca di un’identità ormai perduta. L’impresa è ardua, di fronte ci sarà la Juve di Ranieri, uscita sconfitta ma a testa alta dallo Stamford Bridge contro il Chelsea nella notte di Champion’ s. Però paradossalmente stavolta la prima cosa che guarderanno i tifosi non sarà il risultato, ma la prestazione della squadra. Più che l’emorragia di sconfitte, molte delle quali giunte per singoli episodi sfortunati in cui siamo incappati, nelle ultime prestazioni si sono visti giocatori abulici, svuotati nel fisico e nella mente, scarsa concentrazione e paura, quindi i tifosi vogliono tornare a vedere quell’attaccamento alla maglia e quel furore agonistico, sinonimo anche di punti preziosi per la classifica, qualità che c’erano a inizio campionato e non possono essere svanite improvvisamente nel nulla. Tatticamente il Napoli dovrà cercare di ripetere la partita di Coppa Italia, persa proprio contro la Vecchia Signora ai rigori, giocando un primo tempo accorto, con difesa e centrocampo molto stretti, per poi cercare di imporre il proprio gioco nel secondo tempo sfruttando magari la stanchezza dei bianconeri che hanno i 90 minuti nelle gambe della partita di Champion’s. La squadra che andrà in campo è un vero rebus, soprattutto il centrocampo e solo al fischio d’ inizio di Ayroldi si conoscerà la formazione azzurra. In settimana Reja ha provato varie soluzioni per cacciare questa crisi nera ed evitare quella che sarebbe l’ ottava sconfitta consecutiva esterna per far ricominciare un nuovo campionato per il Napoli.
Francesco Ferrara NAPOLICALCIO.NET
