Napoli, problema Rafael: ogni 5 tiri becca 3 goal

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In quest’avvio di stagione il Napoli ha pagato anche un Rafael poco protagonista: impegnato poco, non ha saputo fare la differenza.

Tutto è andato secondo i piani, quelli stabiliti nell’estate 2013: un anno da secondo di Reina, per crescere e carpirne i segreti, poi la maglia da titolare. Rafael Cabral non si è trovato a difendere i pali del Napoli per caso. Eppure a soli due mesi dall’inizio della stagione è già forte la sensazione che qualcosa stia sfuggendo di mano rispetto ai progetti iniziali.

Rafael, pessima partenza in campionato
Rafael, pessima partenza in campionato

Agli atavici problemi difensivi e all’inaspettata crisi realizzativa di Higuain si stanno sommando, settimana dopo settimana, le perplessità sulla tenuta del portiere brasiliano, battuto finora nove volte in sette partite di campionato.

Prima di addentrarci nell’analisi del singolo, però, una doverosa premessa. Per quanto fragile e ballerina, la retroguardia del Napoli può vantare numeri di tutto rispetto in relazione ai tiri in porta subiti: soltanto Juventus (12) e Sampdoria (17) ne hanno fronteggiati di meno in queste prime giornate (fonte Opta).

Albiol non brilla come dodici mesi fa, Koulibaly alterna cose incoraggianti a eccessi d’esuberanza dovuti all’età, il centrocampo fa meno filtro di quanto dovrebbe: tutto vero, ma i numeri parlano chiaro e ben 17 squadre di Serie A hanno concesso ai propri avversari più occasioni da goal rispetto agli azzurri.

E’ un dato importante, questo. Fondamentale per capire la portata delle preoccupazioni sorte sul rendimento di Rafael fino a questo momento. Perchè se è vero che il Napoli subisce relativamente poco, è altrettanto palese che la percentuale di goal incassati rispetto alle occasioni concesse sia elevata. Troppo.

In parole povere: il Napoli prende pochi tiri ma tanti goal. E in questa situazione è inevitabile arrivare a farsi delle domande su chi, tra i pali, è chiamato a fare il suo. Nel caso di Rafael, c’è un dato statistico piuttosto eloquente a fornire parte delle risposte: tra i 20 portieri più utilizzati in Serie A, è il penultimo per percentuale di tiri parati (fonte Opta).

Soltanto Mirante, numero uno del Parma fanalino di coda, ha fatto registrare un dato inferiore al 60.9% del brasiliano. Per capirci, ogni cinque tiri in porta finora il Napoli ha incassato due goal. Evidentemente troppi, specie se rapportati con la concorrenza.

La percentuale di Morgan De Sanctis, in questo senso, è spaventosa. Rappresenta forse l’eccezione, più che la regola. Ma da Viviano fino a Neto, per restare nella Top 5, il rendimento è sensibilmente superiore a quello di Rafael.

A scanso di equivoci è giusto sottolineare come svarioni particolari da parte sua non se ne siano registrati in campionato. Spesso, tra l’altro, ha dovuto fronteggiare tiri ai limiti dell’imparabile, fuori da ogni valutazione di responsabilità. Ma la sensazione è che a lui e al Napoli sia mancato lo ‘straordinario’.

Gli interventi decisivi, le parate che salvano una partita o ne determinano il risultato, le prodezze che fanno la differenza. Quelle che il portiere di una grande squadra deve saper garantire anche se impegnato col contagocce. E’ quanto si aspettano tutti a Napoli da Rafael, nonostante la falsa partenza.

Perchè, a 24 anni ,anche numeri poco lusinghieri non sono altro che un ulteriore stimolo a crescere ancora.

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