Napoli-Lazio: delusione al San Paolo.

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Dopo la sosta di campionato, per la parentesi nazionale, torna di nuovo di scena il Napoli al San Paolo. La sfida contro la Lazio è stata caratterizzata dall’afflusso dei tifosi napoletani ai botteghini per accaparrarsi il biglietto manco fosse una finale di coppa. Tutta la stampa nazionale ha dato risalto a tutto ciò, anche se per questa città e per questa tifoseria è un rituale quasi normale. In effetti il calore dei tifosi napoletani non si ferma solo a riempire il San Paolo tutte le domeniche, ma segue la propria squadra in tutta Italia, nonostante ci sia il divieto di trasferta. I 60.000 sostenitori giunti a Fuorigrotta volevano vedere un grande Napoli, certi di continuare la serie positiva che Walter Mazzarri ha regalato in queste giornate. Pronti via, il Napoli, inizia a studiare la squadra allenata da quel Ballardini che non portava tanto bene alla squadra partenopea. Dopo i primi minuti di gioco , che avevano annoiato un po’ tutti, il Napoli inizia a verticalizzare e a creare difficoltà alla squadra avversaria che nel giro di 15 minuti si vede rifilare tre ammonizioni dall’arbitro Saccani. Da questo punto in poi si vede solo una squadra in campo con un Lavezzi che inizia a creare un bel po’ di grattacapi alla difesa avversaria. Il primo tempo termina comunque tra gli applausi del pubblico del San Paolo, speranzosi di vedere un gioco più spumeggiante e i calciatori più motivati. Il secondo tempo inizia con gli stessi uomini per entrambe le squadre e con lo stesso tema tattico del primo tempo. Si continua a vedere una sola squadra in campo, con la Lazio che ogni tanto cercava di fare contropiede con il solito Zarate, sempre accerchiato da tre napoletani. Nel Napoli però l’unico che non ci sta a non vincere è il “solito” Ivan Ezequiel Lavezzi che inizia ad arretrare la sua posizione e a puntare la difesa avversaria che non sa più cosa fare per fermare Il Pocho. A quel punto Ballardini va su tutte le furie e capendo che per i suoi ragazzi non c’è alcuna possibilità di espugnare il San Paolo decide di ricorrere al famoso “catenaccio”. In effetti Mazzarri inserisce giocatori che prediligono il gioco d’attacco, vedi Denis e Datolo, mentre Ballardini si affida a giocatori più difensivi come Diakite e Lichtsteiner. Proprio il difensore francese a cinque minuti dalla fine ricorda a De Sanctis di essere della partita, visto che fino a quel momento era stato uno dei 60.000 sostenitori del San Paolo. La partita termina con uno scialbo 0-0 che lascia tutto il pubblico con l’amaro in bocca di una partita che si poteva vincere con un po’ più di convinzione. Tra sette giorni il Napoli affronterà la dura trasferta di Parma, contro una squadra che attraversa un ottimo stato di forma, ma con la rabbia e convinzione di essere una grande di questo campionato.

 

Mirko Girone NAPOLICALCIO.NET

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