La squadra di Benitez con la sconfitta interna contro la Fiorentina ha praticamente detto addio alla possibilità di agguantare il secondo posto occupato dalla Roma.
Fuori dall’Europa League, sempre più lontani dal secondo posto. Il Napoli incassa la seconda delusione in tre giorni, i più amari dell’era targata Rafa Benitez. Arbitro Tagliavento a parte, pur giocando un buon calcio, meglio dell’avversario: tutto ciò spesso non paga rispetto al risultato finale ed agli obiettivi prefissati. Morale della favola del campionato azzurro è che la Roma è a più 6 con una gara in meno, dunque con la possibilità di poter allungare a più 9 chiudendo così la questione secondo posto e l’accesso diretto alla Champions League.
Deve far riflettere la distanza siderale dalla Juventus: 20 punti di distacco sono effettivamente troppi dalla squadra bianconera attesa al San Paolo dopo il turno infrasettimanale contro il Catania. Chi l’avrebbe mai detto, specie ad inizio stagione? Mettiamola così, sarà l’ultimo sfizio della truppa di Benitez: tentare di battere gli attuali ed anche i futuri campioni d’Italia. Eppure, nelle prime 10 giornate d’andata Juve e Napoli camminavano l’una affianco dell’altra, raccoglievano gli stessi punti (23) in campionato e si apprestavano a giocare lo scontro diretto allo Juventus Stadium facendo così immaginare ai buongustai del pallone una sfida a due fino all’ultimo respiro.
Invece, le cose non sono andate esattamente così, basti pensare che il Napoli ha raccolto una miseria nelle prime 10 giornate del girone di ritorno a confronto con quello di andata. Gli azzurri, infatti, avevano perso solo all’Olimpico contro la Roma dei record e pareggiato in casa contro il Sassuolo, poi tutte vittorie. Nel girone di ritorno i pareggi contro il Bologna e Livorno fuori casa, Chievo e Genoa al San Paolo, le due sconfitte con Atalanta e Fiorentina, hanno completamente fatto precipitare le quotazioni del Napoli impegnato nella corsa al secondo posto.
C’è comunque da guardarsi le spalle, perché la Fiorentina è ora a meno 7 con 9 gare da giocare. Restano gli interrogativi della stagione del Napoli: il primo porta il nome di Marek Hamsik arrivato a ben 141 giorni di astinenza dal goal, sempre più fuori dagli schemi di Benitez che potrebbe decidere di privarsene a fine campionato. Per lui sono pronte a riaccendersi le sirene inglesi del Chelsea o quelle francesi del Psg degli ex “napoletani” Cavani e Lavezzi.
C’è però prima da giocare il grande premio di consolazione della stagione, ovvero la finale di Coppa Italia contro la Fiorentina, dopo le delusioni: scudetto, Champions, Europa League, ancor prima del secondo posto, un altro obiettivo praticamente svanito a meno di clamorosi colpi di scena
