31 maggio 2009: “il Pocho non si tocca”, si leggeva sulle gradinate dello stadio San Paolo. Erano solo in diecimila, mai così pochi nell’era De Laurentiis, eppure pungenti come spine. “Mortifica la nostra ambizione la tua inadeguata direzione. Torna al tuo ruolo senza pretese di segretario dell’ Udinese” . “De Laurentiis e Marino fate un Napoli vincente”. La contestazione colpiva tutto e tutti, e d’altronde non poteva essere altrimenti dopo un girone di ritorno tanto degradante. Ma il Presidente ed il d.g. lo sapevano bene, e nell’ombra stavano già lavorando alla nuova creatura, ad un Napoli che doveva compiere il salto nel secondo quinquennio, tanto sventolato fino a quel momento solo a parole.
29 giugno 2009: meno di un mese dal giorno in cui Napoli pareva sprofondare in un vortice tanto profondo quanto inquietante. Eppur sembra passata un’ eternità. Quasi 50 milioni di euro investiti sul mercato e tutto è alle spalle. Acqua passata. I tifosi chiedevano innesti di qualità, e Pier Paolo Marino ha finalmente abbandonato le rotte sudamericane, fino a ieri le preferite del direttore, per concentrarsi sul mercato nostrano. Ovviamente grazie soprattutto alle risorse messe a disposizione dal Presidente. Tante trattative intavolate e per le quali si attendono solo sviluppi, più Quagliarella, Cigarini, Campagnaro, De Sanctis e Zuniga ufficiali: non bazzecole già di per se, ancor di più se si considera il particolare momento del calcio italiano, dove regna l’immobilismo e la crisi. La Juve che fin’ora si accaparra il solo Diego e lo svincolato Cannavaro, il Milan che vende Kakà per risanare il bilancio e che potrebbe perdere altri pezzi da novanta senza trovare sostituti all’altezza, l’Inter che rischia di vedere Ibra e Maicon giocare con altri colori. Per non parlare della Roma, più concentrata ad evitare la bancarotta che ad altro. Tutto ciò mentre il Real di Florentino Pérez spende 150 milioni di euro per due calciatori, seppur i migliori del mondo: Kakà e Cristiano Ronaldo. Assurdità allo stato puro. Ma tra le società che ancora vivono sulla Terra, nessuno ha fatto più del Napoli: ai partenopei spetta dunque lo scettro di regina del calcio mercato “dei normali”. E il mercato è ancora lungo. Lunghissimo.
Vincenzo Mugione NAPOLICALCIO.NET
