Napoli-Brugge 5-0, ottimo esordio per Sarri: doppiette per Mertens e Callejon

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Ottima la prima in Europa per Sarri. Il suo Napoli vince per 5-0 contro il Brugge e convince. Arrivano buone indicazioni anche dal 4-3-3.

La prima volta non si scorda mai e Maurizio Sarri esordisce col botto in Europa, battendo col suo Napoli il Club Brugge per 5 a 0.

Un Napoli sereno e concentrato fa fuori il Club Brugge, gli uomini di Sarri producono e disegnano trame offensive senza sosta fino al 92’, senza subire gol. Ma soprattutto senza sembrare mai in affanno o in procinto di poter accusare la risposta dell’avversario. Doppiette per Martens e Callejón. La difesa, rinviata a test più provanti, può contare sull’ottima prova di Koulibaly.

Per la prima volta in stagione l’allenatore toscano prova il 4-3-3 proponendo Mertens e Callejón sugli esterni, ad agire in supporto dell’insostituibile Higuain. A centrocampo rimangono a riposo i nuovi Valdifiori e Allan, lasciando spazio a Jorginho e David Lopez, nell’insolito ruolo di mezzala. Confermato capitan Hamsik nella sua ritrovata preferita posizione in campo. Cambiano gli interpreti anche dietro: accanto ad Albiol fiducia a Koulibaly, mentre sono rivoluzionate le fasce con il rientro di Ghoulam e il dirottamento a destra (ruolo originario) dell’ex Empoli Hysaj.

Il club Brugge esordisce nell’edizione 2015/16 dell’Europa League col titolo di squadra partecipante con più gettoni complessivi nella competizione. Il modulo è speculare a quello degli uomini di Sarri, con una difesa a quattro guidata dal giovane belga Brandon Mechele e protetta dal capitano Timmy Simons, ormai veterano con i suoi trentotto anni. L’allenatore Preud’homme disegna la sua fase offensiva intorno al canterano catalano Víctor Vázquez, cervello della manovra capace di giostrare il potenziale talento degli uomini lì davanti: Leandro Pereira, Bolingoli Mbombo ma soprattutto il goleador Abdoulay Diaby. Cinque gol per lui fin qui in stagione. Secondo miglior attacco del campionato belga.

La prima azione di questo primo 4-3-3 ha ancora il sapore del Napoli di Benitez: Mertens dalla sinistra rientra dentro al campo e cerca il lancio per il taglio col pilota automatico di Callejón, nulla di fatto. Sul cronometro non è ancora scoccato il quinto minuto quando lo stesso Callejón, servito nello spazio da Jorginho, tenta dalla destra il cross a giro che si trasforma nella più classica delle traiettorie inaspettate e imprendibili per il portiere avversario.

Il Brugge però reagisce subito e si dimostra più volte pericoloso sulla catena di destra con Munier, terzino che in fase offensiva veste i panni dell’attaccante, il quale mette in difficoltà troppo facilmente Ghoulam. La squadra belga in particolare si dimostra insidiosa portando tanti uomini nella trequarti avversario e costringendo all’errore a turno tutti i centrocampisti azzurri.

Formazione belga tanto insidiosa in avanti quanto fragile dietro. Ed infatti alla seconda vera opportunità il Napoli trova il raddoppio: Callejón cerca il cross rasoterra per Martens che con i tempi giusto trova il taglio e sottomisura trafigge l’incolpevole Bolat. Passano solo cinque minuti e arriva anche il terzo gol, nonché seconda marcatura personale per il talento belga. Punizione dalla trequarti per Jorginho che scucchiaia in area per il liberissimo Mertens. Il diagonale volante del belga si insacca il fondo al sacco e chiude già virtualmente la partita. Acquisito il risultato il Napoli comincia a divertirsi e a divertire mentre il Brugge scompare letteralmente dal campo. Da annotare un primo tempo abbastanza anonimo di Higuain, poco servito in questo inedito 4-3-3.

Riparte il secondo tempo e la squadra partenopea riparte subito a passeggiare sull’avversario: al 52’ Mertens dalla sua solita mattonella scaraventa a memoria la palla dentro per Hamsik che, con un puntuale inserimento, si giova del movimento a portar via l’uomo di Higuain e va a siglare il 4-0. I minuti passano e la squadra belga sembra sempre più inerme e spaventata. Al 62’ primi accenni di turn over: fuori Hamsik (fascia a Reina), dentro Allan.

Il pubblico mai sazio chiama a gran voce il Pipita che cerca il gol in ogni modo. Il primo serio tentativo arriva al 67’ con un tiro sul primo palo deviato in angolo. Passano due minuti e su lancio di Jorginho, dopo aver indovinato uno stop da campione vero, supera il portiere ma trova poi soltanto il palo. L’ansia da gol finisce al 72’ quando Sarri decide di farlo riposare per lasciare spazio a Gabbiadini.

Va fuori Higuain, ma la spinta offensiva non accenna a fermarsi: al 76’ Allan trova con un improvviso filtrante l’ennesimo taglio a memoria di Callejón che a tu per tu con il portiere non sbaglia. Da segnalare al 82’ il gol del Brugge giustamente annullato per fuorigioco di Leandro Pereira.

L’Impressione è che questo test non sia stato davvero provante, perché c’è sì da lavorare e dimostrare, ma non certo lì davanti. In attacco il Napoli può ruotare uomini e moduli, eppure la sostanza non cambia. Insigne, oggi protagonista di un piccolo scampolo di partita, è stato il giocatore di Serie A con più tiri in porta totali nelle prime giornate e maggior numero in una singola partita (12 tiri in Napoli – Sampdoria). E non solo, infatti Gabbiani, entrato anche lui solo sul finale, è il terzo miglior marcatore della passata stagione azzurra, nonché tra i più prolifici nel rapporto tiri in porta – realizzazioni. Nonostante ciò oggi gioca Mertens e ne fa due, mentre lontanissimo dalla porta corre e si sacrifica Hamsik, centrocampista con più gol in Serie A(46) dalla stagione 2010-11. Dunque questo Napoli si riconferma squadra dal profilo più adatto all’impegno Europeo? In Serie A registrano almeno 2 gol subiti in 9 delle ultime 10 partite, mentre nel precedente girone europeo la porta è rimasta inviolata in 4 delle ultime 5. E se i numeri non dicono la verità, possono essere una sana abitudine per accorgimenti e scelte che condizionano un progetto.

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