LAZIO-NAPOLI 2-1: SCONFITTA CHE NON INTACCA LA SORPRENDENTE ANNATA AZZURRA

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Di certo non sarà questa platonica sconfitta dell’ultimo giorno di scuola a mutare il verdetto finale sulla stagione azzurra. Forte della sconfitta del Genoa sul campo dell’Atalanta, il Napoli riconquista il diritto di partecipare ad una manifestazione europea 14 anni dopo la prodezza di De Canio allo Zaccheria di Foggia, al termine di un campionato disputato a corrente alternata, ma ampiamente superiore alle aspettative. Parecchie perplessità aveva destato l’organico azzurro ai nastri di partenza del torneo, con leopardiani e sapientoni che attribuivano poche chance di salvezza ad una squadra imbottita di giovani tutti da verificare. Ed invece non solo il Napoli non si è mai ritrovato invischiato nei bassifondi della classifica, ma nel corso della stagione ha lanciato sulla ribalta internazionale campioncini come Hamsik e Lavezzi (adesso invidiati da mezza Eurioa) che hanno trascinato gli azzurri verso la qualificazione all’intertoto, a suon di guizzi e assoli moltiplicatisi quando a Fuorigrotta sono cadute le grandi del campionato. Ma non va dimenticato l’apporto l’apporto fornito dagli altri componenti della rosa e dal deus ex machina dell’armata azzurra, ovvero quell’attempato signore friulano, il quale, nonostante le critiche di tifosi, stampa e presidente, è andato avanti per la sua strada a suon di scelte impopolari (prima fra tutte l’esclusione aprioristica di parecchi senatori, primo fra tutti Calaiò) ed è riuscito a condurre la nave da crociera di De Laurentiis fino al porto dell’Intertoto, a suon di mazzate rifilate alle grandi alternatesi a prestazioni squallide su cui vi sarà parecchio da riflettere, specie per quel che riguarda il discorso riconferma. Già, la riconferma. Al 90 per cento sarà ancora lo zio Eddy a guidare il Napoli formato 2008-2009. Una scelta da valutare con massima calma e piedi di piombo. E’davvero così progettuale un allenatore di 63 anni? E’l’uomo adatto ad insegnare calcio a giovani virgulti da trasformare in campioni di livello internazionale? E’in grado di proporre un calcio più moderno del catenacciaro 5-3-2 a cui è follemente affezionato? Interrogativi a cui è difficile dare risposte esaurienti, viste le prestazioni altalenanti fornite dagli azzurri in termini di gioco e spettacolo. Sul fronte societario, è importante comprendere se la scelta conservativa di confermare Reja è dovuta alla ricerca di una soluzione di continuità (che in ogni caso va accompagnata ad un contratto pluriennale) oppure dalla mancanza di alternative. Attendiamo sviluppi in settimana, sperando che il problema della successione alla panchina non diventi il tormentone della tarda primavera.
Sul fronte della partita, c’è ben poco da dire: partenza alla camomilla delle due squadre, con la Lazio che manovra di più e gli azzurri che cercano di occupare gli spazi. Ci prova subito Tare di testa, poi Navarro è bravo a deviare in uscita. Al 14esimo arriva il vantaggio capitolino. Palla in profondità di Mauri per Rocchi, Cannavaro sbaglia la diagonale e gela Navarro con un rasoterra micideiale sul secondo palo. Non succede più nulla per venti, lunghissimi, vacanzieri minuti di gioco, poi è ancora Lazio. Mauri viene pescato solo davanti al portiere azzurro, ma Navarro si salva con i piedi grazie anche alla poca freddezza del fantasista biancoceleste. Nel Napoli finalmente si vede Lavezzi, finora a predicare nel deserto. Il Pocho al 35′ impegna Muslera raccogliendo un assist dell’ottimo Pazienza. Mentre al 44′ non trova compagni a seguirlo dopo una bella volata sulla destra. La prima frazione finisce tra gli sbadigli e con la Lazio avanti di un gol. Reja capisce che il suo Napoli ha poco peso davanti e si ripresenta in campo con Sosa in campo immediatamente in luogo di uno spento Bogliacino. Gargano prova a suonare la carica ma Muslera risolve la mischia con una buona uscita, poi Lavezzi decide per una poco fruttifera conclusione personale invece di servire un solissimo Pampa. Poi è l’ariete argentino a fare lo stesso errore facendo sponda per Pazienza invece di girare direttamente verso la porta. La fiammata azzurra si spegne alla distanza, e gli uomini di Delio Rossi ritornano a guadagnare campo. Al 24esimo, puntuale, arriva il raddoppio. Punizione calciata a centro area, dormita generale della difesa azzurra, Firmani è il più lesto di tutti e batte Navarro sotto le sue gambe. La partita sembra finita qui, ma il Napoli ha un altro sussulto. Pazienza manda sull’esterno della rete un comodo colpo di testa in tuffo su cross di Garics, mentre al 37esimo gli azzurri accorciano le distanze. Domizzi raccoglie un pallone a centro area laziale e lo scarica con rabbia alle spalle di Muslera. E’ l’ultimo gol della stagione del Napoli, nel finale non succede più nulla e la Lazio festeggia tre punti oltre allo scudetto andato all’Inter invece che alla Roma. Stagione comunque da incorniciare quella del Napoli, chiusa con un ottimo ottavo posto che vale il ritorno in Europa attraverso l’Intertoto, infatti il Genoa è caduto a Bergamo fallendo il contro sorpasso. Ora c’è da progettare il futuro, ma nonostante la sconfitta odierna, si può chiudere l’album di questa stagione con un largo sorriso. E un grazie a questa squadra che ha saputo far sognare per alcuni tratti del campionato.

 

C.Francesco Piantedosi

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