In uno dei momenti più delicati della storia calcistica del Napoli di De Laurentiis la squadra si aggrappa ad uno dei suoi giocatori più rappresentativi per quanto giovanissimo, Marek Hamsik. Marino si è dimesso dopo le dure critiche del presidente, mentre il destino di Donadoni è appeso a un filo sottilissimo, ma per quanto importanti le vicende del club la prima cosa resta sempre la squadra e quello che fa in campo. Cosicché dopo sei giornate scorrendo la classifica marcatori c’è Di Natale in vetta con 8 reti, e subito dopo di lui c’è proprio il campioncino slovacco con 5 reti, che è anche il capocannoniere del Napoli. Il rammarico è che le 5 perle di Hamsik hanno fruttato solo 7 punti, poiché il gioco del Napoli latita; immaginiamoci dove sarebbe la squadra azzurra se avesse una sua quadratura ed una sua precisa identità spinta dai gol dello slovacco. Nella trasferta di Palermo Marekiaro, come viene chiamato affettuosamente dai tifosi, trovò il gol del pareggio con una gran botta dal limite dell’area, ma tale prodezza fruttò zero punti perché i rosanero trovarono il nuovo vantaggio col rigore di Miccoli. Nella prima partita interna Hamsik siglò il 2-0 contro il Livorno dopo una splendida serpentina tra gli sconcertati difensori labronici. Altro gol tanto bello quanto inutile quello siglato a Genova contro il Genoa, quando lo slovacco con un elegante dribbling superò Amelia e depositò in rete, dopodiché gli azzurri furono sommersi di gol dal Grifone. Infine la doppietta contro il Siena ha finalmente regalato 3 punti preziosissimi per il Napoli. Hamsik rappresenta un capitale per il club, ma la squadra azzurra deve mostrare più maturità per non gettare al vento quanto faticosamente riesce a fare di buono e soprattutto per non vanificare le prodezze del giovane slovacco. Con i se e con i ma non si fa la storia, ma basti pensare che con maggiore attenzione dalle trasferte di Palermo e di Genova si poteva tornare con minimo 4 punti. La strada resta in salita dopo la faticosa vittoria sul Siena, ma le vittorie fanno morale e aiutano sicuramente a lavorare meglio per il futuro. Per Donadoni la prossima partita a Roma sarà un’ennesimo esame.
Francesco Ferrara NAPOLICALCIO.NET