De Laurentiis tuona: “Il Napoli non è una Cenerentola”

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Aurelio De Laurentiis in conferenza stampa ha parlato di passato, presente e futuro del suo Napoli: “Potrei anche stancarmi di stare nel calcio. Calciomercato? Serve rispettare”.

La Champions League, la vittoria della Coppa Italia, la lotta per lo Scudetto. La Serie C (quando ancora non era Lega Pro) e la cadetteria, poi il ritorno nella massima serie. Il Napoli ha lottato negli anni per tornare grande, investimenti, acquisti e cessioni.

Ora è una big della Serie A, ma qualcuno continua a parlare di azzurri sorpresa, partenopei Cenerentola, campani in alto inaspettatamente nelle ultime stagioni. Patron Aurelio De Laurentiis ascolta e si scaglia contro tutti i detrattori del suo Napoli.

De Laurentiis tuona, il Napoli non è una Cenerentola

“Abbiamo creato un grande giocattolo e non vogliamo romperlo, non bisogna dimenticare che non abbiamo uno stadio, non abbiamo i fatturati dei cinque grandi club e questo non è un territorio amico” evidenzia il presidente azzurro in conferenza stampa a margine della presentazione di un torneo di calcio giovanile.

L’ultimo triennio ha fatto conoscere nuovamente il Napoli in Europa: “Noi non siamo più la Cenerentola, abbiamo fatto 12 punti in Champions e siamo usciti, mentre altre squadre sono passate con 5 punti. Abbiamo Higuain e avuto Cavani, non siamo una Cenerentola. Mi sono scocciato, non siamo una Cenerentola”.

Intanto impazza il calciomercato, con Bigon alla ricerca di un centrocampista visto l’infortunio di Behrami. Gonalons sembrava ad un passo, poi il no del Lione: “Bisogna rispettare le motivazioni degli altri senza staccare subito la spina. Questo l’ho imparato e cerco di farne tesoro. In questi giorni ho letto cifre e cose sbagliate ma non obiettato o sono entrato a gamba tesa per il rispetto delle parti”.

Apri Virgolette Napoli è una città particolare, se non si conosce non si capisce. A volte nel calciomercato non contano i costi…

– Aurelio De Laurentiis
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Molti rifiutano Napoli, De Laurentiis lo ricorda spesso, come a dover spiegare il perchè del calciomercatoai tifosi: “Napoli è una realtà particolare, si ama senza se e senza ma, a volte è difficile convincere delle persone a venire qui. Questa è una città che, se non la conosci, non conosci la storia e la sua gente, non la capisci e non c’entra nulla il fair-play finanziario o i costi. È difficile a volte andare a bussare le porte di alcuni club, non è solo questione di soldi. Non mi riferisco al calcio o alle trattative”.

Due dei tre tenori hanno lasciato la città per trasferirsi a Parigi: “Quando ho venduto Lavezzi, il Psg non aveva tutti i soldi e, allora abbiamo programmato un’amichevole che poi non si è più disputata. Quest’anno abbiamo venduto Cavani ed abbiamo programmato un’altra amichevole. E’ l’anno giusto per sfidarli con Higuain”.

Per ora è il presidente, ma non sarà così all’infinito. Lo stadio, le cessioni e tutto il resto potrebbero influire sulla sua decisione: “Di calcio ne possiamo parlare sempre, chissà quante altre volte parlerò di calcio fin quando non mi stancherò. Se mi stancherò sarà solo colpa del contesto. Il mio amore è sempre lo stesso ma potrei anche stancarmi…”. Per ora i tifosi del Napoli se lo tengono stretto, senza pensare all’eventualità futura.

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