L’ultima a riuscirci era stata proprio la Roma nella scorsa stagione. Il San Paolo è rimasto fortino inespugnabile da quel 2-0 con reti di Perrotta e Totti. Da quel giorno nessuno aveva osato vincere a Napoli. L’ha fatto ieri ancora una volta la Roma, travolgendo gli azzurri con tre reti e mettendo in crisi anche l’ultima certezza della squadra di Reja. Un Napoli irriconoscibile, che oltre al gol subito irregolarmente (netto fuorigioco di Mexes) ha letteralmente regalato gli altri due gol ai giallorossi. Il calcio d’angolo su cui Juan ha svettato e messo la palla alle spalle di Gianello, è nato da un retropassaggio sbilenco di Mannini addirittura da centrocampo, nella disperata quanto inutile corsa per evitare una semplice rimessa laterale a quaranta metri lontano dalla propria porta. Il terzo gol, quello che ha chiuso definitivamente la partita, è nato da un errore in disimpegno di Santacroce. Per il resto un Napoli confuso e senza idee, con Lavezzi chiuso bene dalla difesa giallorossa, e Zalayeta unico uomo azzurro che riesce a trovare la porta. Maggio ancora una volta assente dalla partita, Pazienza non pervenuto, Gargano ci ha messo tanto fiato ma poca concretezza. La difesa è apparsa impacciata e disorganizzata. Dov’è finito il Napoli? Il campionato riparte subito, con un’altra sfida delicatissima. Mercoledi gli azzurri andranno al Franchi per affrontare la Fiorentina, che non solo è in crisi di risultati, ma si è lamentata anch’essa pubblicamente degli arbitri. L’effetto ricompensa che si è visto ieri, può ripresentarsi mercoledi. Capitolo arbitri a parte, il Napoli dovrà subito cambiare marcia, voltare pagina. Gennaio riserva ancora due partite, lo stesso mese di cui avevamo parlato descrivendolo come mese nero di Reja. Anche quest’anno la tradizione procede imperterrita, vedremo se nelle prossime due gare sarà capovolta oppure continuerà a condizionare il tecnico goriziano e le prestazioni della sua squadra.
Pierpaolo Orefice NAPOLICALCIO.NET
