Catania-Napoli 0-0: gli azzurri non brillano, pareggio scialbo con i siciliani.

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Sfuma il sogno della terza vittoria consecutiva in trasferta, filotto che manca da 21 anni. Il Napoli conquista un punto a Catania, su un campo non facile, dimostrando comunque una netta inversione di marcia rispetto alla squadra guidata da Donadoni. Gli azzurri, oggi in completo argento, hanno fatto un passo indietro sul piano del gioco rispetto alle ultime strepitose prestazioni, ma hanno evidenziato compattezza: in altri tempi sarebbero tornati dalla Sicilia con le ossa rotte. Mazzarri parte con il 3-5-2, dando fiducia a Quagliarella e schierando in difesa Grava, Contini e Cannavaro. Fuori Datolo, l’eroe di Torino. Atzori, su cui incombe lo spettro dell’esonero, si affida al tandem Mascara – Morimoto. L’avvio è di marca etnea, con il destro di Morimoto di poco a lato. Poco dopo è la volta di Mascara, che schiaccia male di testa. I partenopei si limitano all’ordinaria amministrazione, gestendo molto la palla, ma apparendo pigri e svogliati: la determinazione mostrata contro le big oggi non c’era. Il primo pericolo per la porta di Andujar lo crea Cigarini, che su punizione non centra lo specchio. Nel frattempo i difensori catanesi si buscano due ammonizioni: toccano a Bellusci e Terlizzi. Al 33’ Gargano è costretto a lasciare il terreno di gioco per un infortunio al ginocchio sinistro, al suo posto Pazienza. Stessa sorte poco dopo capita a Bellusci, sostituito da Augustyn. Nel finale della prima frazione due clamorose occasioni per gli etnei nel giro di 60 secondi. Un’incertezza tra De Sanctis e Grava per poco non consente a Morimoto di approfittarne. Il giapponese ha subito la possibilità di rifarsi, controllando al 42’ uno splendido assist di Mascara, ma spara incredibilmente su De Sanctis a due passi dalla porta. Nella ripresa i rossazzurri ripartono all’attacco, con il Napoli che soffre la rapidità di Morimoto e le giocate di prima degli avversari. Sono trascorsi solo 12 secondi e Morimoto cicca un buon pallone servitogli da Izco. Al 48’ è ancora il nipponico a sfuggire al controllo di Cannavaro per girare a rete di testa, ma la sfera va fuori. Qualche istante dopo ecco la migliore palla-gol della partita per gli azzurri: Quagliarella lancia Lavezzi verso la porta di Andujar, il Pocho è tutto solo ma cerca di far passare la palla tra le gambe dell’estremo difensore, bravissimo a restare in piedi fino all’ultimo e a respingere la conclusione del connazionale. Al 50’ Contini viene ammonito per fallo su Morimoto e, sulla successiva punizione, De Sanctis devia in angolo un’insidiosa conclusione di Augustyn. L’ex portiere del Siviglia è pronto anche sulla sberla di Llama da fuori area, rispondendo con i pugni. Al 63’ ancora De Sanctis protagonista, con un’uscita fuori dall’area per anticipare di testa l’ennesima incursione di Morimoto. Il Catania cerca di sfondare ma non trova spazi, nonostante l’incessante incitamento del Massimino. Al 64’ viene ammonito Augustyn, autore di un brutto fallo su Lavezzi e, poco dopo, tocca ad Aronica buscarsi il cartellino giallo: l’esterno sinistro era diffidato e salterà la prossima sfida con la Lazio. Mazzarri decide di dare una svolta alla partita ed inserisce al 72’ Datolo per Cigarini, passando ad un più ordinato 4-4-2. Il match si incanala verso uno scialbo pareggio, con i siculi intimoriti dalla deficitaria situazione in classifica e gli azzurri incapaci di imbastire una vera azione da gol. Ci prova il solo Quagliarella all’84’ con un bel tiro a volo, ma non ci sono pericoli per Andujar. L’attaccante di Castellammare un minuto dopo deve lasciare spazio a Denis, una sostituzione che fa infervorare l’ex Udinese, incavolato con i compagni che non l’hanno sufficientemente supportato. Lo sfogo di Quagliarella è il sintomo della crisi che sta vivendo, il gol gli manca, così come la migliore condizione. Atzori si gioca l’ultima carta all’87’, inserendo Pesce per Biagianti. Finisce a reti inviolate e per il Napoli continua la tradizione negativa a Catania, dove in 9 partite nella massima serie ha conquistato solo 4 pareggi. Inoltre l’attacco partenopeo resta a bocca asciutta, evento che si era avverato solo una volta nelle ultime 17 partite. Mazzarri potrà sfruttare la pausa per inculcare ai suoi ragazzi una mentalità più vincente: bisogna essere costanti nei risultati e aggredire sempre gli avversari, non conta se si chiamano Juventus o Catania.

 

 

Aurelio Scandurra NAPOLICALCIO.NET

 

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