Disfatta! I sessantamila cuori del San Paolo non sono bastati a sfatare il tabù Roma che, dopo undici mesi, strappa ancora una volta i tre punti a Fuorigrotta. Cade l’imbattibilità interna di un Napoli apparso vivace solo nel primo quarto d’ora, poi scomparso pian piano tra le pieghe di un match condizionato pesantemente dalle decisioni arbitrali. Sarà contenta la presidente Sensi, i mugugni giallorossi hanno prodotto una direzione di gara sfavorevole ai padroni di casa, indirizzando il risultato a favore di De Rossi e compagni. Come previsto già alla vigilia, Totti non è tra i titolari, al suo posto Pizarro, mentre Reja conferma le attese, preferendo Pazienza a Bogliacino. Al 5’ Zalayeta insacca con una splendida torsione, ma tocca con un braccio prima di calciare: gol giustamente annullato. La Roma si fa pericolosa al 14’ con Brighi, che impegna Gianello sul primo palo. Tre minuti dopo calcio piazzato di Pizarro dalla sinistra, Mexes di testa porta in vantaggio i suoi, ma il difensore francese è nettamente in fuorigioco. Ecco il pasticcio di Morganti e del suo assistente Nicoletti, che spalanca la strada alla Roma. De Rossi prova a raddoppiare con un’inzuccata al 21’, palla fuori. Finalmente gli azzurri si risvegliano dal torpore al 27’, punizione di Lavezzi che costringe Doni ad un grande intervento. Neanche il tempo di ripartire che arriva la doccia fredda. Clamoroso errore di Mannini che, per evitare una rimessa a centrocampo, spedisce la palla in calcio d’angolo. Pizarro esegue un tracciante preciso che Juan mette in rete con un perentorio stacco aereo, ma l’ex difensore del Bayer Leverkusen sembra affossare Maggio nel tentativo di raggiungere la sfera. Ancora una volta Morganti glissa e il Napoli si ritrova sotto di due gol. Addirittura rischia il tris già al 39’, quando Batista, solo davanti a Gianello dopo uno svarione di Santacroce, mette fuori di poco. Gli azzurri rispondono con Zalayeta e Pazienza, ma le loro conclusioni non impensieriscono Doni. Si torna negli spogliatoi tra i fischi dei tifosi, al rientro ecco i primi cambi: Bogliacino ed Aquilani, al posto di Pazienza e Pizarro. L’uruguaiano prova subito con una conclusione al volo, ma non inquadra la porta. Al 59’ si chiudono i conti, con la rete di Vucinic che conclude un uno-due con Aquilani, dopo l’ennesimo errore di Santacroce. Il Napoli si innervosisce ulteriormente e fioccano le ammonizioni, alla fine del match se ne conteranno ben 6 tra gli azzurri: Pazienza, Contini, Cannavaro, Gargano, Santacroce e Montervino. Prima di abbandonare il campo per far spazio a Denis, Zalayeta sfiora il gol con una bellissima girata all’incrocio dei pali, ma Doni si fa trovare pronto. Il Panterone, sicuramente il migliore dei suoi, lascia il campo tra i fischi dei tifosi, che non approvano la decisione di Reja di sostituirlo. Probabilmente l’allenatore goriziano, consapevole che la partita era ormai compromessa, ha fatto rifiatare l’attaccante partenopeo in vista del match di mercoledì a Firenze. Resta poco da commentare, la gara è già pesantemente segnata. Gli ultimi guizzi sono di Taddei, che costringe Gianello a deviare sul palo il suo shoot, e Denis che di testa mette clamorosamente fuori a porta quasi spalancata. Menez, subentrato a Vucinic, e Baptista impensieriscono la retroguardia azzurra fino al termine, ma il risultato non cambia più. Bagno d’umiltà per il Napoli, con questa squadra e questo atteggiamento in Europa non si va. Si aspetta un intervento di De Laurentiis sul mercato in quest’ultima settimana di trattative, la rosa va necessariamente rafforzata perché non sempre gli avversari freneranno come è accaduto oggi. Il pareggio interno del Genoa e le sconfitte di Fiorentina e Lazio strizzano l’occhio agli azzurri, ma è giunta l’ora di svegliarsi, altrimenti le due sconfitte consecutive rischierebbero di avere un seguito.
Aurelio Scandurra NAPOLICALCIO.NET
