Napoli, Reina: “Qui sono felice, Sarri insegna calcio”

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Pepe Reina entusiasta del suo ritorno a Napoli: “Sono un uomo spogliatoio, ai tifosi non faccio promesse. Sarri è come me, parla in faccia”.

Due stagioni fa arrivò al Napoli, adesso il ritorno. Pepe Reina al settimo cielo per l’avventura ‘bis’ all’ombra del Vesuvio, lui rimasto ‘stregato’ dalla città del Golfo e divenuto leader a stretto giro.

Intervistato da ‘Corriere dello Sport’ e ‘Gazzetta dello Sport’, il portiere spagnolo si confessa a ruota libera:”Era quello che desideravo. Qui so cosa trovo e sono contentissimo di aver avuto questa opportunità, per la città e per il club. Una volta che arrivi a Napoli e impari a conoscerla, la accetti e la apprezzi per quello che è: fantastica, caotica, a volte anche folle. Può capitare che quella follia un giorno non vada bene per te e per la tua famiglia, ma non succede quasi mai perché è quella stessa follia che te la fa amare e ti rende felice”.

“Nella mia carriera ho ottenuto quello che volevo, avevo anche altri posti dove andare, ma Napoli è quello giusto per me e per la mia famiglia – rimarca – Nessuno di noi cambierebbe Cordoba con un’altra città, ma Napoli è la nostra seconda patria”.

Dopo il primo divorzio ci fu un disguido con De Laurentiis, il quale sostenne che la moglie volle cambiare aria: “Il rapporto col presidente è davvero buono – chiarisce Reina – Disse una cosa sbagliata. Magari aveva fatto confusione, feci un tweet per chiarire. Ma sistemammo subito la questione e ora abbiamo fatto la cosa migliore, unire le nostre forze e lavorare insieme per il bene del club”.

Nei confronti di Sarri, dal numero uno iberico solo ‘parole dolci’: “Va per la strada giusta, dice le cose in faccia, come me. Gli ho detto che potremmo avere dei diverbi, ma preferisco dire sempre ciò che penso ogni giorno. Non mi piace tenermi le cose dentro, accumulare tensione e rinfacciare tutte insieme le cose che non mi sono piaciute. Sono una persona schietta, franca. Voglio sempre la verità, è il mio modo di affrontare la vita e mi sembra che il mister la pensi allo stesso modo. Quindi benissimo così. È un insegnante del calcio, a lui piace spiegare al giocatore cosa deve fare, vuole imporre le sue idee nella maniera più veloce possibile”.

In vista della nuova annata, guai a fare proclami:”Abbiamo una buonissima squadra, con tanti giocatori di livello. Sono ottimista, ma non dobbiamo metterci pressione da soli. Pensiamo a lavorare con pazienza. Non dobbiamo dire dove arriveremo, ai tifosi non possiamo promettere di vincere ma garantire il nostro meglio sempre. Non importa ora cosa fanno le altre squadre, chi comprano. Partiremo tutti alla pari e alla fine tireremo le somme. Secondo me non possiamo creare aspettative senza una logica. È inutile parlare adesso di scudetto e nemmeno di un posto in Europa League”.

Il giudizio di Pepe sull’ultima stagione è chiaro: “E’ mancata la continuità. E la forza di sfruttare il calo vistoso della Roma, non riuscendo mai a sfruttare l’occasione per accorciare le distanze. Ma alla fine il Napoli ha sbagliato due partite importanti. Con più fortuna, all’andata col Dnipro, finisce 4-1. E con la Lazio c’è stata la possibilità di andare in Champions all’ultima giornata”.

Da perno del gruppo, lo spagnolo sta con Higuain:”Gonzalo è un fuoriclasse. A un giocatore che segna 30 goal a stagione non credo si possa chiedere di più. Pipita deve mettersi a posto almeno per dieci mesi di fila, non mi interessa cosa fa per un’altra settimana. Ogni stagione propone ormai tantissime partite, ci sta avere bisogno di recupero. Non è detto che arrivare prima in ritiro faccia poi bene. Un calciatore deve riposare sotto tutti i punti di vista”.

L’ultimo Napoli di Benitez ha mostrato una fragilità difensiva disarmante: “Ne parlavo con Albiol… Due anni fa non subivamo così tanti pericoli davanti alla porta come è accaduto recentemente. Bisogna ritrovare l’equilibrio anche perché 54 goal subiti in campionato sono davvero troppi. Non voglio mettere in difficoltà i portieri (Rafael e Andujar; ndr) ma la disposizione difensiva deve migliorare”.

E a proposito dei due ‘colleghi’, l’estremo difensore spiega: “Parare a Napoli è un ruolo ingrato. Basta esserne consapevoli, saper reagire alle difficoltà, stare sempre lucidi. Loro non hanno fatto male, semmai è tutta la squadra che ha avuto difficoltà”.

Dalle parole di Reina, traspare la voglia di caricarsi sulle spalle gli azzurri: “Mi piace essere leader. Mi viene naturale. Cerco sempre di dare il meglio, come persona nello spogliatoio e poi in campo. E’ importante avere uno spogliatoio unito, umile, che lavora, che ha voglia di migliorare e che sappia sudare la maglia”.

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