Napoli: un Mertens così non può stare fuori, ma serve il 4-3-3

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Il Napoli supera la ‘crisetta’ innescata dalla sconfitta col Chievo battendo in rimonta lo Sparta Praga nella gara d’esordio di Europa League.

Una squadra che ha bisogno dei suoi campioni. Questo il Napoli che supera, non senza fatica, lo Sparta Praga nella prima di Europa League. E se Higuain si è ritrovato a saltellare come un bambino dopo aver ritrovato il feeling dal dischetto, il tassello mancante nel puzzle tattico porta sulle spalle il numero 14 di Dries Mertens.

Mertens mette nei guai tattici Benitez
Mertens mette nei guai tattici Benitez

Il belga è stato l’arma in più nella notte semivuota del San Paolo, il giocatore che probabilmente, nell’assetto-base di Benitez, non ha finora trovato lo spazio che avrebbe meritato. 47 presenze e 13 goal nella scorsa stagione con un impiego part-time, il più delle volte utilizzato a partita in corso. Nelle idee del tecnico, infatti, le caratteristiche di Mertens poco si sposavano con l’esigenza di avere i due esterni offensivi che si sacrificassero anche in copertura. Gli è stato quasi sempre preferito Insigne dal primo minuto.

A volte la staffetta ha funzionato, ma in altre occasioni non sono bastate le qualità dell’attaccante per ribaltare gare già compromesse: squadra già poco lucida e solito muro difensivo degli avversari. Contro cui andavano puntualmente a sbattere i guizzi del belga. Ma questo Napoli ha maledettamente bisogno di qualità. Della classe di Mertens, della capacità di saltare l’uomo e trovare la porta. Senza essere gravato da eccessivi compiti di copertura che ne offuschino la lucidità negli ultimi 30 metri.

Ma per fare questo è l’intero assetto strategico a dover subire correzioni: sarebbe necessario l’utilizzo di almeno un terzino che abbia attitudini decisamente meno offensive e magari un centrocampo più numeroso – Hamsik resta ancora un delicato equivoco tattico – adatto a fare filtro e densità in mediana, garantendo ai tre attaccanti il fiato ed i rifornimenti necessari per diventare letali nelle ripartenze. La posizione sostanzialmente bassa di Henrique e Britos ha infatti limitato i pericoli derivanti dalle corsie laterali e l’ipotesi di affiancare questo Gargano ad Inler e Jorginho potrebbe essere la chiave per permettere all’ex Verona di pensare solo ad inventare calcio.

Insomma, un modulo ed un atteggiamento sulla carta meno spregiudicato ma paradossalmente più adatto ad esaltare le caratteristiche del materiale a disposizione. Per riportare Callejon, Mertens e lo stesso Insigne alla loro funzione naturale: quella di aiutare il Pipita a fare goal. Benitez ci pensi.

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