Il Napoli subisce la quinta sconfitta consecutiva lontano dalle mura amiche e regala la vittoria al Torino degli ex Novellino, Amoruso, Stellone e Abate. Un regalo che, visto il periodo, è normale, ma che diventa sconsiderato se si pensa che i benefattori sono stati undici ragazzi in cerca di gloria chiamata Champions. Il Toro ringrazia per questa boccata d’ossigeno offertagli su di un piatto d’argento. I tifosi del Napoli imprecano perché gli azzurri erano già in vacanza e hanno mandato le loro controfigure per affrontare gli avversari. Ancora una volta la trasferta resta indigesta, ancora una volta si pecca di ingenuità, ancora una volta manca l’aggancio definitivo al treno delle grandi. Nonostante le assenze di Hamsik e di Lavezzi, che hanno privato il Napoli dei suoi uomini più decisivi, il Torino visto ieri non era una squadra irresistibile. Altroche, visto che ha lasciato spazio alla manovra del Napoli nella prima parte della gara, salvo poi essere scossa dai brividi della bassa classifica e far uscir fuori un po’ d’orgoglio. Il che frutta due tiri in porta, uno dei quali basta per conquistare i tre punti. Un Napoli dall’attacco pesante e inconcludente, orfano del Pocho salva tutti, con un centrocampo macchinoso e impacciato, anch’esso caratterizzato da una defezione fondamentale quale quella di Hamsk, ed una difesa abbastanza confusa, salvo un Contini in versione nazionale, rappresentano i motivi della sconfitta in terra piemontese. Il resto è noia, nel vero senso della parola, visto che la partita non ha offerto niente di particolarmente spettacolare. Appuntamento al 2009, quando il campionato riprenderà e il Napoli si troverà di fronte il Catania di Walter Zenga. Ritorneranno Lavezzi, Hamsik e Cannavaro, e non ci saranno alibi. Vincere per risalire sul treno Champions.
Pierpaolo Orefice NAPOLICALCIO.NET
