Napoli-Marsiglia 3-2: partita sofferta per gli azzurri, ma ci pensa Higuain

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Decisiva la doppietta del Pipita per avere la meglio di un Marsiglia combattivo. Di Inler l’altra rete degli uomini di Benitez, ora primi nel girone assieme all’Arsenal.

Seppur con più fatica del previsto il Napoli porta a casa i tre punti nella gara – sulla carta – più facile del girone, centrando la quinta vittoria consecutiva stagionale e tornando a battere un club francese dopo quell’1-0 al Tolosa del 1986. L’Olympique Marsiglia cade per la sesta volta nelle ultime sette gare in tutte le competizioni e abbandona matematicamente l’Europa con due turni di anticipo.

FORMAZIONI – Rafel Benítez deve fare a meno degli infortunati Britos, Zúniga e Mesto e reinventa la difesa con Fernández al fianco di Albiol e Armero terzino, mentre in avanti largo spazio al turnover in vista della gara di domenica sera contro la Juventus. Higuaín, punta centrale, è rifornito dal tridente Pandev-Mertens-Callejòn, solo panchina per Hamsik e Insigne. Élie Baup schiera specularmente un 4-2-3-1 con Thauvin, Valbuena e André Ayew a ridosso del terminale offensivo Jordan Ayew.

Inler pareggia il primo goal del Marsiglia a Napoli
Inler pareggia il primo goal del Marsiglia a Napoli

PRIMO TEMPO – Spinto dal San Paolo il Napoli parte subito bene quando al 6’ un taglio di Callejòn attira a sé tutta la difesa marsigliese che si scorda di Mertens, l’ala olandese imbeccata dallo spagnolo può battere tranquillamente a rete ma allarga troppo il destro sul secondo palo e Mandanda può tirare un sospiro di sollievo, vedendo il pallone sfilare a lato.

E al primo affondo sono proprio gli ospiti a trovare il vantaggio su palla inattiva, André Ayew – dall’alto dei suoi 176 centimetri! – anticipa Maggio di testa da azione di calcio d’angolo e batte Reina sul palo lontano, portando inaspettatamente in vantaggio i suoi dopo appena dieci minuti. Il Napoli reagisce subito, al 13’ è un’azione solitaria di Mertens a mettere in difficoltà i francesi ma il suo tiro si rivela troppo centrale.

La svolta della partita avviene in 100 secondi tra il 22’ e il 24’. Prima ci pensa Inler a pareggiare i conti con un sinistro al fulmicotone dal limite dell’area, poi è Higuaín a trasformare una torre sporca di Pandev in un siluro ravvicinato su cui Mandanda stavolta non può fare proprio nulla. E si va negli spogliatoi senza altri fremiti.

SECONDO TEMPO – L’Olympique Marsiglia che rientra in campo è di tutt’altra pasta e mette alle corde i padroni di casa fin dai primi minuti. Al 52’ ci prova Thauvin con un sinistro dal limite dell’area che dà l’illusione del goal, all’ora di gioco tenta Payet, subentrato a Valbuena, con un destro impreciso, ma il pareggio è nell’aria e arriva al 64’. L’asse è sempre Payet-Thauvin, il primo mette il traversone dal fondo e il secondo corregge in porta dopo il clamoroso lascito di Armero.

Ma è la scossa che serve ai partenopei per risvegliarsi, e il nuovo vantaggio arriva nel giro di dieci minuti: Fernández trova Mertens largo sulla sinistra, la difesa francese rimane immobile per la posizione irregolare di Hamsik, l’olandese sbuca dalla fascia e mette al centro un pallone d’oro che Higuaín deposita in rete.

Benítez non si fida e, dopo aver messo in campo Hamsik, inserisce anche Insigne e proprio il giovane esterno, al primo pallone toccato, centra in pieno il palo con un destro a rientrare dalla sua ‘mattonella’. Alla fine la rimonta (la prima della stagione, visto che nelle precedenti occasioni in cui era andato in svantaggio i partenopei erano caduti a Roma e a Londra) è completata e gli azzurri mantengono l’imbattibilità casalinga europea.

CHIAVE – Nonostante l’ottimo parco offensivo l’Olympique Marsiglia ha una difesa inadeguata ai palcoscenici internazionali: i terzini soffrono Mertens e Callejòn e non sono aiutati dalle ali, Thauvin e Andrè Ayew, probabilmente inadatte a quel lavoro, mentre i centrali, lenti e macchinosi, vanno in tilt sui tagli e i movimenti di Higuaín e soci.

MOVIOLA – Sergei Karasev ha ben poco da sbrigare, la sua conduzione all’inglese fila liscia nonostante sia solo alla sua quarta presenza in Champions League.

IL MIGLIORE – Higuain. Sempre più l’oro di Napoli. Non gli arrivano moltissimi palloni giocabili, ma sotto porta è micidiale: doppietta salvifica.

IL PEGGIORE – Abdallah. In sofferenza costante quando il Napoli attacca dalle sue parti. Una sua ingenuità in retropassaggio quasi costa una rete di Higuain.

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