I padroni di casa mettono in cascina il risultato grazie ai due goal segnati nella prima frazione di gioco. Inutile la risposta gli etnei che riducono lo svantaggio con Castro.
Il Napoli continua a correre e colleziona la terza vittoria consecutiva, l’incerottato Catania se la gioca con coraggio ma non ha la forza per evitare il secondo ko in tre giorni. La sfida del San Paolo sorride ai padroni di casa, che si impongono 2-1 e portano a casa tre punti sofferti ma meritati.
Callejon al quarto d’ora ed Hamsik cinque minuti dopo rendono inutile la zampata di Castro: Benitez riaggancia la Juventus e si porta momentaneamente a -2 dalla Roma capolista, De Canio resta bloccato al penultimo posto in classifica.
FORMAZIONI – Benitez prosegue sulla strada del turnover moderato e cambia quattro uomini rispetto a Firenze. Senza lo squalificato Maggio, Mesto si sposta a destra e Armero ritrova spazio dalla parte opposta: Dzemaili dà fiato ad Inler in mediana, Callejon, Hamisk ed Insigne si muovono alle spalle di Higuain.
Persi anche Bergessio e Rolin, ultimi di una lunga lista di infortunati, De Canio stravolge il suo Catania e si affida al 4-5-1, con il redivivo Maxi Lopez al centro dell’attacco: Izco ed Almiron affiancano Tachtsidis in mezzo al campo, Castro e Biraghi si muovono sulle corsie.

PRIMO TEMPO – Il successo della Juventus, che un’ora prima del fischio d’inizio ha sbancato Parma, dovrebbe dare al Napoli un motivo in più per andare a caccia dei tre punti. Il primissimo spezzone del match del San Paolo, invece, è tutto di marca etnea. Complice l’immediato infortunio rimediato da Mesto, che dopo pochi istanti deve lasciare il posto all’esordiente Uvini, i ragazzi di Benitez partono con il freno a mano tirato, atteggiamento figlio anche dell’intraprendenza del Catania.
Il buon impatto con il match, però, non basta ai siciliani. Dopo dieci minuti sofferti, i partenopei iniziano a spingere con un pizzico di convinzione e, con incredibile facilità, in un lampo vanno avanti di due goal. Per trovare la via della rete non c’è neanche bisogno di entrare in area, se hai dei grandi tiratori da fuori: Callejon fulmina Andujar mettendo la palla nel sette con un gran sinistro dal limite, Hamsik lo imita subito dopo e a metà primo tempo la partita sembra già chiusa. Il San Paolo è in festa, il Napoli sembra in controllo assoluto del match. E invece no.
Pur tramortita dal pesantissimo uno-due, la squadra di De Canio riprende a giocarsela con orgoglio e riapre subito la contesa con Castro, che premia una splendida azione in velocità dei suoi con una precisa zampata ravvicinata. Il goal subito spegne l’ardore del Napoli. La squadra partenopea abbassa i ritmi per evitare di dare ulteriore fiducia agli ospiti, che a loro volta però continuano a stare in campo con il coraggio di chi vuol far male. I ragazzi di De Canio non hanno la forza per affondare il colpo, quelli di Benitez preferiscono gestire il risicato vantaggio: la qualità dello spettacolo scema improvvisamente e la prima frazione si chiude senza squilli.
SECONDO TEMPO – Il coraggioso Catania della prima parte di gara riemerge dagli spogliatoi con un’arma in più. Per provare ad aumentare l’incisività della sua squadra, De Canio inserisce Keko al posto di Biraghi e lo piazza alle spalle di Maxi Lopez, allargando Izco a destra e spostando Castro dalla parte opposta. Sotto l’improvviso acquazzone che si scatena sul San Paolo, gli ospiti si riversano subito nella metà campo azzurra, ma così facendo lasciano qualche spazio di troppo là dietro. Per sua fortuna, De Canio può fare contare su un attentissimo Andujar, determinante per arginare le conclusioni di Higuain e Hamsik.
Come successe allo Juventus Stadium, il Catania cala vistosamente alla distanza, sintomo di una condizione atletica ancora non ottimale. I padroni di casa, che hanno bisogno di risparmiare energie in vista della Champions, spingono con un filo di gas, ma anche così si avvicinano con incredibile facilità alla porta etnea: soltanto l’ottimo Andujar impedisce a Higuain prima e Raul Albiol poi di mettere il sigillo alla partita. De Canio vede i suoi in affanno e prova a dare la scossa inserendo una punta, Petkovic, al posto della mezzala Izco. La musica, però, non cambia.
Sfruttando le praterie lasciate dalla distratta difesa etnea, il Napoli sfiora il colpo del ko a più riprese, ma Higuain e Callejon non hanno la precisione necessaria negli ultimi venti metri. Neanche l’ingresso in campo di Zapata al posto del ‘Pipita’ cambia le cose: i partenopei entrano facilmente nell’area avversaria, ma poi non riescono ad affondare il colpo. De Canio corre ai ripari inserendo Rolin al posto di Alvarez, ma è più avanti che avrebbe bisogno di una scossa. Con Mertens al posto del deluso Insigne, invece, gli azzurri gestiscono senza affanni l’ultima porzione del match e regalano al San Paolo il terzo sorriso consecutivo.
CHIAVE – Il Catania scende in campo con il piglio giusto e prova a giocarsela con coraggio, ma il Napoli non può permettersi di fallire l’appuntamento con i tre punti. Spinta dal bisogno di non perdere terreno da Roma e Juventus, la squadra partenopea fa valere il grande talento dei suoi fuoriclasse e, pur senza brillare, porta a casa il successo che cercava: decisiva la precisione da fuori dei solisti di Benitez, qualità fondamentale in una serata di scarsa vena.
MOVIOLA – La partita fila via senza particolari rudezze, Irrati la gestisce evitando di estrarre cartellini e limitando al minimo i suoi interventi. A metà ripresa Castro chiede il rigore per una trattenuta di Behrami in area partenopea: l’arbitro toscano lascia correre, ma il dubbio resta. Per il resto, ordinaria amministrazione.
MIGLIORE – Callejon: Protagonista assoluto del match! Il primo goal è un vero gioiello, quello che sfiora non sarebbe stato da meno.
PEGGIORE – Maxi Lopez: Con Bergessio out ha la grande occasioni di conquistarsi la fiducia dell’allenatore ma non ne approfitta minimamente.