Maradona a Napoli: “Lo Scudetto è possibile”

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L’ex fuoriclasse argentino, tornato in città dopo otto anni, ha parlato in conferenza stampa dalla Sala Masaniello. “Napoli ha memoria. Mazzarri a Roma e Inter? Magari…”.

Mancava a Napoli da otto anni, da quando venne celebrato l’addio al calcio del suo amico Ciro Ferrara. Ieri Diego Armando Maradona è tornato nella sua città. Dove tutti lo considerano il più grande, l’idolo assoluto nei secoli dei secoli.

Ha scelto la sala Masaniello, nel centro storico cittadino, per parlare. Non a caso. Si sente un perseguitato dal fisco italiano, per questo ha deciso di intervenire in conferenza stampa proprio dove venne processato il capo popolo.

“Io volevo dire a tutti quanti che ho di nuovo l’aria di Napoli in tutto il mio corpo, era da tanto tempo che volevo essere qui, vederla di nuovo. C’è qualcuno che non mi lascia, non lo capisco. Tutti quanti in questa vicenda” le sue prime dichiarazioni.

Il Pibe non ci sta: “La gente deve dire la verità, io andavo in campo solo per fare felici i napoletani. Perchè devo pagare io e loro possono camminare tranquillamente per Napoli?

Per quello dico alla giustizia italiana che con me non ce la deve avere. Non sono una vittima, perchè guadagnavo tanto, ma sto pagando senza sapere cosa c’era nel contratto. Lo sa Ferlaino, lo sa Coppola, lo sa Franci”.

La spiegazione è semplice: “Sono comunque una vittima, perchè stanno dietro solo a me. Non ho ammazzato nessuno, io ho dato il mio sentimento alla gente che firmava i contratti, ma io non c’ero in quella stanza, mi stavo allenando. Per questo non capisco perchè la giustizia italiana continua ad avercela con me”.

Il fisco reclama 40 milioni di euro:  “Quaranta! Ma come si fa…Io non lavoro più ora. Ferlaino invece… altro che quaranta milioni di euro. Ringrazio la gente. Sono felice di aver fatto sorridere tutti con le mie giocate, con i goal segnati a Tacconi e a Giuliani, che ora sta in cielo”.

“Dicono che la giustizia non esiste, io voglio credere che con me possa esistere. Perchè voglio tornare in Italia, venire a vedere il Napoli con mio nipote Benjamin. Voglio che lui sappia quello che il nonno ha fatto per il Napoli”.

Prima la difesa, poi l’amore per la città: “Non sono stato mai un evasore. Se devono trovare un colpevole, lo devono cercare con chi firmava i contratti nel Napoli. Ringrazio i napoletani, che mi dimostrano ancora oggi che l’affetto nei miei confronti non è mai cambiato.

Napoli ha memoria. La memoria che forse qualcuno vuole cancellare, mettendo in mezzo delle cose che non esistono. Non vengo a chiedere la panchina di nessuno. Vengo a chiedere alla giustizia italiana di lasciarmi libero di camminare in Italia, perchè non ho ammazzato nessuno”.

Sugli italiani: “Mi piacerebbe rappresentare la gente e difenderla, ma io sono argentino, un argentino non può venire a risolvere i problemi degli italiani. E’ un’ingiustizia e spero che come me tutta la gente che è stata in questo problema si risolva presto”.

Piccolo sassolino nei confronti del patron: “Sono venuto a chiarire il problema mio, non sono venuto a mangiare a casa di De Laurentiis o del sindaco. Dal presidente non ho ricevuto mai un invito per vedere una partita del Napoli e il sindaco mi pare che ha tanti problemi da risolvere e non pensare a parlare con Maradona”.

Maradona ha parlato spesso della città con la sua famiglia: “Oggi sto pensando a Benjamino (figlio di Aguero, ndr) e gli voglio mostrare Napoli. Cinque-sei mesi fa è venuta Dalma, mia figlia, e abbiamo parlato e mi disse: “Papà perchè ti fanno questo a te se tu gli hai regalato calcio?”. “Io non lo so Dalma”, lei “A Napoli ti amano”.

1984, anno storico per lui: “Ho tanti ricordi belli, vedere il San Paolo pieno, che non ho visto mai più. Non mi hanno lasciato che il napoletano in venti anni mi faccia ricordare a Napoli quello che abbiamo fatto con quella squadra, che qualcuno non riconosce, ma quella era una squadra di uomini.

Quando Ferlaino diceva che erano 80mila allo stadio mentiva. Erano più di 100mila e il resto se lo metteva in tasca”…

Si parla di politica: “Napolitano? Io vorrei parlare con tutti e spiegare però non posso forzare nessuno a parlare con me della mia faccenda. Se il presidente vuole parlare io parlo, però non so chi è il presidente dell’Italia, se è Grillo, Berlusconi… Così come non lo so io, nn lo sapete voi”.

Sull’accoglienza: “Ho pianto quando i ragazzi mi cantavano che io ero la rappresentanza di questa città. Mi sono commosso molto, sono andato a letto piangendo. Cosa significa essere Maradona? Non essere Careca e Alemao…”.

La Juventus è prima in classifica: “Io non credo che a dodici giornate dalla fine si possa dire che uno è favorito. Il Napoli deve stare lì alla caccia della Juve, non credete che sono più del Napoli. Loro però sono pratici, arriva una volta e fa due goal. Non deve mollare per niente, devono venire qui… La Juve fuori casa non è quella di Torino, l’ha dimostrato a Roma. Chiedo ai giocatori di non aver paura di vincere, per me il campionato è aperto”.

Qualcuno lo vorrebbe come allenatore: “Sarebbe come mancare di rispetto a Mazzarri, non sto pensando alla panchina del Napoli. Non credo che de Laurentiis possa offrimi questo incarico, quello che voglio, perchè è già occupato. Walter sta facendo un grande lavoro. Non sono venuto qui per la panchina, solo per dire che sono innocente”.

Venerdì c’è lo scontro diretto: “Mi piacerebbe giocare dietro Cavani, per fare goal come con Careca. Hamsik è un giocatore fantastico. Vedo un Napoli ben messo in campo, forse oggi deve essere più attento, più costante nel gioco, aggressivo. E’ un Napoli meglio in avanti che dietro. La stampa del nord vuole distrarre Cavani. Lui deve fare goal alla Juventus”.

Mazzarri è in scadenza di contratto, dopo il pressing della folla Diego si sbottona: “No non prendo il posto di nessuno. Roma e Inter lo stanno per prendere? Magari… Ha fatto un grandissimo lavoro, quando andrà via lì allora…”.

Frecciata a Pelè: “Ma perchè ti paragonano a lui? Tu sei più forte, mi diceva mia madre, lui giocava con giocatori che non si muovevano in campo. Paragone con Messi? Non me la prendo, con Pelè sì.

Non per il suo colore, ma per quello dice. Qualsiasi stupidaggine. Contro il Milan, che ha meritato, Leo non ha toccato palla. Ma lui è un grandissimo ragazzo. Anche se io credo comunque di essere sempre il migliore”.

Maradona ha spiegato come vorrebbe che il Napoli giocasse contro la Juventus: “La cosa più importante è che il Napoli vinca per far sentire alla Juve il fiato sul collo. Poi vorrei che giocasse sicuramente all’attacco ma sempre con criterio perchè, come già detto, alla Juve basta poco per punirti”.

Discussion1 commento

  1. Leo

    I sogni son desideri 🙂 Su Diego Armando Maradona sono diviso: come calciatore unico al mondo; come uomo comportamento da dimenticare fra droga, donne e figli illegittimi. Anche allenare il Napoli lo vedo inadatto, non ha la giusta personalità; le ultime esperienze da allenatore sono da dimenticare. Resterà il mito come calciatore ma le sue parole vanno prese con le molle. I napoletani si sa amano i personaggi da adorare (vedi il voto a Burlesqoni nonostante le palle che dice!) quindi…..

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