La Juventus batte il Napoli 2-1 nella ripresa: botta e risposta Bonucci-Callejon, poi Higuain segna il classico goal dell’ex su regalino di Ghoulam.
La Juventus, pur senza brillare, supera il Napoli e lo fa con un finale scontato: Gonzalo Higuain a punire i suoi ex compagni. Ma nel successo bianconero c’è molto di Claudio Marchisio, subentrato nella ripresa, autore di una prova maiuscola prima da mezz’ala e poi da regista. Resta la maledizione dello Stadium per un Napoli generoso, a tratti protagonista dell’incontro, ben messo in campo da Maurizio Sarri.
Marchisio inizialmente in panchina, Profeta in cabina di regia. Nessuna novità, rispetto al toto formazione della vigilia, per Allegri. Partita importante, 3-5-2 usato garantito: Buffon tra i pali; Barzagli, Bonucci e Chiellini i tre dietro; Lichsteiner sulla fascia destra e Alex Sandro su quella sinistra; Hernanes davanti alla difesa supportato da Khedira e Pjanic; attacco composto dal grande ex Higuain con Mandzukic. Qualcosa di nuovo per il Napoli, 4-3-3 senza dare punti di riferimento in attacco: Reina in porta; Hysaj, Chiriches, Koulibaly e Ghoulam a comporre il pacchetto arretrato; Allan, Diawara e Hamsik a dare sostanza e geometrie, tridente tecnico con Callejon, Insigne e Mertens.
La prima palla toccata da Higuain, l’uomo della serata, è un appoggio semplice per Lichtsteiner. Iniziale fase di studio, elevata la posta in palio per entrambe le squadre. Bonucci a cercare ripetutamente il lancio a scavalcare il centrocampo, Koulibaly attento su Higuain. Spazi aperti, voglia da parte di ambedue le compagini di imporre la propria identità, ritmo alto fin dalla fase embrionale. Mertens si fa vedere dalle parti di Buffon con sinistro non incisivo. Trame pulite quelle proposte dal Napoli, idea di gioco sarriana ormai ben consolidata. Lichsteiner, dopo una respinta corta di Reina, spedisce alle stelle una palla potenzialmente favorevole. Chiellini, per un’entrata dura su Allan, è il primo a finire nella lista degli ammoniti; copione analogo per Alex Sandro qualche istante dopo.
Higuain, innescato da Khedira, spaventa Reina. Ma se la Juventus chiama, il Napoli risponde con un buon palleggio costituito da movimenti continui del reparto d’attacco. Allan ci prova con il destro ma Buffon blocca agevolmente. Hamsik ad abbassarsi per favorire lo sviluppo della trama partenopea, tocchi di qualità e spesso produttivi. Chiellini, non una novità negli ultimi tempi, per un problema muscolare è costretto a lasciare il campo; dentro Cuadrado con conseguente cambio tattico. Il primo tempo si spegne con una buona dose di nervosismo e, soprattutto, senza grande spettacolo.
Mertens, dagli sviluppi di un lancio dalle retrovie, sbaglia i tempi davanti a Buffon. La Juventus, a differenza dei primi 45′, cambia ritmo. E, giustappunto, il Napoli paga dazio: errore grossolano in disimpegno di Ghoulam e Bonucci a fulminare Reina. Ma i partenopei hanno carattere e, con un’azione ragionata, trovano il pareggio grazie a Callejon. La partita, con il passare dei minuti, diventa bella. Sarri getta nella mischia Giaccherini per un impalpabile Insigne. Gli ospiti prendono campo, padronanza del gioco e tranquillità. E Allegri, non contento della prova dei suoi, s’affida a Marchisio per Panic. Ritorno alle origini per il Principino: mezz’ala.
