L’attaccante del Napoli ha parlato della sua carriera, tra presente e futuro azzurro. “Mi aiuterà il modulo di Benitez, noi attaccanti staremo più vicini alla porta e punto ai 15 goal”.
Non è ancora esploso come vero nuovo crack del calcio italiano, ma Lorenzo Insigne è sulla buona strada. Ha esordito col Napoli nel 2010, poi giro di prestiti a Foggia e Pescara, Serie B e Lega Pro devastate fino al ritorno nella massima serie con la maglia azzurra.
“Siamo arrivati secondi, come l’Italia Under 21. Mi è mancato poco per vincere e ora spero di riuscirci, soprattutto col Napoli. Lo scudetto non è più proibito, ma niente proclami. Lotteremo con tutti sicuramente”
evidenzia l’attaccante partenopeo alla ‘Repubblica’. Insigne non è certo soddisfatto appieno:
“Il bilancio della scorsa stagione è positivo, anche se mi sono sentito un po’ sacrificato. Ma ringrazio Mazzarri. Benitez mi aiuterà il modulo, noi attaccanti staremo più vicini alla porta e punto ai 15 goal. E’ un tecnico di esperienza internazionale: non fa distinzione tra i giovani e i più esperti”.
Stilettata al veleno verso il Matador, passato al PSG:
“Cavani voleva il pallone solo per sé. Edi ci ha dato tanto e mancherà. Spero venga sostituito con un altro attaccante forte, ma con caratteristiche diverse… I tifosi non mi mettono pressione, non mi pesa essere un napoletano nel Napoli. Penso solo al bene del team”.
Ora la Champions:
“Mi emoziona, vedevo le partite del Napoli in tv… A quindici anni il primo provino con cli azzurri, mi presero anche se tremolante”.
Chiusura sulla Juventus, la grande antagonista:
“Non giocherei con loro nemmeno per il triplo dello stipendio. Ho un contratto fino al 2017, il Napoli a vita è un sogno. Potrei valutare un’esperienza all’estero”.