Sarri-Mancini: per Tosel non c’è omofobia, il tecnico azzurro rischia massimo 2 turni

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Il trollaggio mediatico organizzato ad arte da Mancini potrebbe rivelarsi inutile! Cade l’ipotesi di una maxi squalifica per Sarri dopo la ‘lite’ con Mancini: gli ‘insulti’ pronunciati dal tecnico del Napoli non presentano l’aggravante omofoba.

Per oggi è atteso il verdetto del giudice sportivo Tosel sulla vicenda SarriMancini. Per il tecnico del Napoli si era parlato di una possibile maxi squalifica di 4 mesi, un’ipotesi tramontata per mancanza dell’aggravante sessuale.

Per la ‘La Gazzetta dello Sport’, infatti, il giudice Tosel non reputa discriminatori o razzisti gli insulti di Sarri. Questo perché, fino a prova contrario, Mancini non è gay.

Quindi non sarà applicato l’articolo 11 del codice di giustizia sportiva, secondo il quale “costituisce comportamento discriminatorio, sanzionabile quale illecito disciplinare, ogni condotta che, direttamente o indirettamente, comporti offesa, denigrazione o insulto per motivi di razza, colore, religione, lingua, sesso, nazionalità, origine etnica”.

Quella di Sarri viene dunque considerata solo un’offesa al pari delle altre. Non c’è l’aggravante omofoba e quindi il tecnico del Napoli rischia al massimo due giornate di squalifica, da scontare  nella prossima edizione della Coppa Italia.

Soltanto una in più rispetto a Mancini, che è stato espulso nel finale di gara e sconterà come da regolamento una giornata di stop. Se venisse confermata, di sicuro la sentenza di Tosel farà storcere il naso a chi sperava in una punizione esemplare per il tecnico azzurro. Vano il tentativo di distruggere una brava persona come poche ne esistono che risponde al nome di Maurizio Sarri.

Potrebbe però appellarsi, il presidente federale Carlo Tavecchio che secondo l’articolo 33 (al comma 4) possiede il potere di reclamo e potrebbe farlo valere qualora non fosse soddisfatto della decisione presa da Tosel.

Nel frattempo Sarri – che ha imposto il silenzio ai suoi collaboratori in merito all’accaduto – ha ricevuto il Tapiro d’Oro da ‘Striscia la Notizia’ ed ha ribadito che il suo intento non era quello di discriminare:

“La mia non è omofobia, avevo due amici gay che sono scomparsi da poco. E poi, ho chiesto scusa subito e continuo a farlo. Anche a me alla domenica arrivano offese pesanti, ma sono cose che finiscono lì”.

In casa Napoli sperano soprattutto che l’onda d’urto della vicenda non travolga la squadra e ne condizioni il rendimento in campionato, in fondo l’obiettivo della trollata di Mancini è solo questo. Sarri ha costruito la sua macchina quasi perfetta e sarebbe un peccato se si dovesse inceppare a causa di un ingenuo errore d’inesperienza.

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