All’epoca fu tradotto in tutte le lingue: il migliore, il campione, il più grande in qualsiasi stadio, anche il peggior uomo della terra e se mai ce ne fosse stato bisogno, c’è la mano di dio a dimostrarlo.
Nel calcio esiste un prima e un dopo Maradona, così come nella storia c’è un prima e un dopo la seconda guerra mondiale. Maradona ha incarnato la mistica dell’emancipazione sottoproletaria, dissipativo e arrogante, così com’erano gli anni ottanta. In quegli anni, Maradona è stata la prima grande icona nell’era del calcio televisivo e globalizzato. Sotto il tiro incrociato di telecamere e satelliti, si è trovato ad esprimere un talento fuori dal tempo.
Sentiamo il pensiero su Diego Maradona di Luciano De Crescenzo: “Aveva il magico, quello che ti fa capire che hai a che fare con un qualcosa che sta in un altro mondo e che non potrà tornare mai più. I personaggi della mitologia più importanti sono stati due: Apollo e Dioniso. Apollo era la razionalità e Dioniso era l’emozione, ora, chi ha conosciuto Maradona sa che era la schifezza di Apollo ed era il massimo di Dioniso”
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