Nelle ultime settimane si vocifera sulle vere o presunte notti brave di alcuni giocatori azzurri, soprattutto dei sudamericani, e si crede che queste scappatelle notturne stiano influenzando le prestazioni sul campo. Tuttavia sembra una spiegazione troppo semplicistica per il tracollo del Napoli e soprattutto non ne è la causa, almeno non l’unica. Anche se queste voci fossero vere, i ragazzi azzurri uscivano anche quando viaggiavano nei primi posti della classifica, ma allora le uscite notturne venivano coperte dalle roboanti prestazioni e vittorie sul campo. Inoltre la società non può vigilare sulle abitudini di tutti i giocatori azzurri, così come sembra assurda la minaccia dei tifosi di controllarli, anche perché molti di loro sono giovani e hanno il diritto di avere una vita privata. Se la causa delle sconfitte fossero le ore piccole sarebbe stato sufficiente il ritiro, che però anche contro il Genoa non ha sortito gli effetti desiderati. Anzi il ritiro prolungato potrebbe essere deleterio, esasperando gli animi e aumentando le tensioni interne. Si sussurra comunque di una pace fatta tra italiani e stranieri,scapoli e ammogliati in quel di Castelvolturno, con la promessa di una vita sana da professionisti e il massimo impegno. Secondo i calcoli di Marino la squadra ha cinque punti in più rispetto all’anno scorso e il prossimo test severissimo con la Juve potrebbe essere la svolta definitiva attesa da troppo tempo. Basterebbe un risultato positivo a Torino per rigenerare la piazza napoletana, tanto pronta a deprimersi per una sconfitta quanto pronta a sognare per una vittoria.
Francesco Ferrara NAPOLICALCIO.NET
