Pepe Reina è ormai una cosa sola con il Napoli e la sua gente: “Sto pensando di rimanere qui anche una volta smesso di giocare“.

Se a Napoli c’è un giocatore, oltre a Gonzalo Higuain, in cui identificarsi in un momento storico così esaltante, questi è senza dubbio Pepe Reina. Il ministro della difesa, il portiere che regala sicurezza a un intero reparto e a un’intera squadra, il burlone che fa gruppo con i suoi tweet scherzosi in aereo o in pullman.

Ma Reina è anche una specie di napoletano adottivo, lui che, in fin dei conti, non ha ancora completato la sua seconda stagione in azzurro. Eppure, Pepe e il Napoli sembrano fatti l’uno per l’altro. Lo dimostrano i messaggi in dialetto stretto postati ai tempi del Bayern, lo dimostra l’affetto reciproco con la gente, lo dimostrano le parole del portiere spagnolo a ‘Onda Cero’, a poche ore dalla sfida di Europa League contro il Villarreal.

“A Napoli sto benissimo sono felice di rappresentare i tifosi in ogni gara. Qui il calcio è una specie di religione, proprio come nella zona da dove provengo io. Il futuro? Sto pensando di chiudere la carriera qui, poi mi piacerebbe stabilirmi con la mia famiglia anche una volta smesso di giocare”.

Insomma, quello di Reina è amore vero. Pienamente ricambiato, come detto. Certo, una storia d’amore agevolata dagli ottimi risultati della squadra di Sarri, nonostante le recenti battute a vuoto:

“Il mister ha cambiato il nostro modo di giocare, nessuno credeva che saremmo stati in grado di lottare per il titolo. Anche se la Juventus è ovviamente la favorita, visto che arriva da 4 scudetti di fila”.

Ha funzionato solo parzialmente, invece, l’avventura sotto il Vesuvio di Rafa Benitez, volato verso il Real Madrid solo per essere cacciato senza troppi complimenti: “Credo che per qualche motivo non sia riuscito a lavorare al meglio”, dice ancora Reina. Il quale, oggi, non ha di questi problemi: con il suo Napoli sta volando sospeso sulle ali di un sogno.