NAPOLI-FIORENTINA 2-1: IL CENTROCAMPO PORTA GLI AZZURRI ALLA VITTORIA!

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Nel segno dei centrocampisti. E’tutta del reparto mediano del campo la vittoria ottenuta in rimonta contro la Fiorentina in un San Paolo privato del vento propulsivo del tifo delle curve. A dispetto delle critiche scaturite a fine mercato, questa squadra si fa strada bissando gli stessi risultati conseguiti dell’anno scorso, segno che non c’è stata alcuna involuzione. Dopo il pareggio strappato all’Olimpico, arriva la replica del successo conseguito contro la squadra di Prandelli lo scorso anno. Successo che matura dopo un immeritato svantaggio iniziale, a dimostrazione che la truppa di Reja non manca certo di carattere. E se Hamsik e colleghi di reparto seguitano a trascinarsi sulle spalle il peso della squadra, ben venga anche un Denis ancora appannato. Assente lo squalificato Santacroce, Aronica fa il suo debutto in azzurro, mentre centrocampo ed attacco ricalcano lo scacchiere dell’Olimpico, con Gargano recuperato in extremis dopo i problemi logistici occorsi in seguito alla trasferta sudamericana. Le squadre partono con la dovuta cautela, ma al settimo arriva la prima accelerazione di Lavezzi, che fa fuori 3 avversari, ma al momento del tiro viene rimpallato da Dainelli. All’11esimo la replica viola, con il colpo di testa di Almiron che termina alto sulla traversa. E’ la Fiorentina che in questa parte della gara fala partita, mentre il Napoli aspetta per ripartire in contropiede. Intanto Reja chiede a Denis di andare maggiormente in pressing, e a Vitale una maggiore spinta sulla sinistra. La squadra sembra un po’ contratta. Al 20esimo ci prova ancora Almiron su punizione, palla fuori. Subito dopo Lavezzi va via sulla destra soffiando palla a Dainelli, entra in area, crossa al centro dove Denis calcia malamente mandando alto sulla traversa. Dopo una punizione di Montolivo preda di Iezzo, ci prova Maggio, ma la conclusione viene respinta da Gobbi. La partita comincia a crescere d’intensità, ed entrambe le squadre danno l’impressione di poter passare in vantaggio da un momento all’altro. Al 28esimo Denis si mangia l’ennesima occasione servitagli da Lavezzi, poi è Dainelli, su calcio d’angolo, a colpire di testa senza trovare il bersaglio. Alla mezz’ora Maggio va via sulla destra, scivola a causa del terreno disastrato, ma riesce comunque a crossare al centro per Denis che colpendo di testa manda alto sulla traversa. La risposta viola arriva con una clamorosa traversa di Mutu su calcio di punizione dal limite, ma è il Napoli a sprecare la più limpida delle occasioni: cross dalla sinsitra di Denis, Hamsik si tuffa e colpisce di testa, ma Frey è strepitoso e respinge; la palla arriva a Lavezzi che a porta sguarnita manda la palla sulla traversa. Sul capovolgimento di fronte, i toscani passano: tocco di Gilardino per Mutu, che tutto solo dalla sinistra entra in area e traffigge Iezzo in sospetta posizione di fuorigioco, con la difesa azzurra ferma a guardare. Si chiude dunque con la Fiorentina in vantaggio con un gol in posizione dubbia di Mutu un primo tempo che ha offerto pochissime emozioni, a parte le due traverse di Mutu e Lavezzi. Il campo induce a non fare le giocate giuste perchè è molto allentato e si scivola troppo così le giocate non sono sempre corrette. Nella ripresa il Napoli torna in campo con il giusto piglio: al 47esimo Gargano pesca Denis in area, che in posizione angolata riesce ad agganciare, ma non a girare bene. L’appuntamento con il gol è rimandato soltanto di un minuto: Lavezzi va via sulla destra, entra in area, arriva sul fondo e crossa al centro per Hamsik che a due passi dalla porta vuota deve solo appoggiare la palla in rete. Per lo slovacco è la seconda rete in due partite. Subito il pari, la Fiorentina si rilanci in avanti: al 52esimo Almiron lancia per Gilardino che tenta di colpire al volo, la palla è lunga ed il tiro dell’attaccante viola termina alto sulla traversa. Ci prova poi Maggio dalla distanza, palla fuori. La partita è poco tecnica e molto fisica in questo momento. Le due formazioni si affrontano a metà campo col coltello fra i denti rispondendo colpo su colpo. Santana, Mutu e Gilardino mancano di precisione, poi prima Denis, poi Maggio si ritrovano anticipati dai difensori toscani. Santana tien desta la difesa azzurra, ma ci pensano prima Gargano, poi Contini ad allontanare la minaccia. Proprio quando la spinta del Napoli sembra scemare, arriva il gol del vantaggio: cross dalla sinistra di Vitale che si libera molto bene di un avversario, deviazione di un difensore viola, palla per Maggio che di testa insacca la rete del due a uno e va ad esultare sotto la curva vuota. Nel Napoli intanto Pazienza rileva Hamisk, mentre Prandelli getta nella mischia Pazzini ed Osvaldo, esponendo la squadra ai contropiedi azzurri. Al 78esimo Lavezzi dal corner serve Gargano al limite che crossa in area per il colpo di testa di Denis che è piazzato e centrale e così Frey lo blocca senza problemi. Ci prova dalla distanza Donadel, tiro centrale facile per Iezzo. All’82esimo, su punizione battuta da Gargano, Cannavaro colpisce di testa mandando alto di poco. Due minuti dopo ci prova Pazzini di testa, ma il colpo di reni di Iezzo salva la porta azzurra. Il Napoli non rinuncia ad attaccare per chiudere il conto, e prima Denis di testa, poi Pazienza servito di tacco dall’irriducibile Lavezzi, non trovano il colpo del ko. I viola le provano tutte, ma i colpi di testa di Gilardino prima e di Pazzini poi trovano uno strepitoso Iezzo a preservare il risultato. C’è ancora il tempo per una zuccata senza conseguenze di Santana, imbeccato da Frey salito fino a centrocampo, prima che Tagliavento decreti la fine delle ostilità: la macchina azzurra formato 2008-2009 funziona, e mentre le altre grandi arrancano (dà senz’altro soddisfazione lo 0 in classifica del Milan e non solo!), gli azzurri con autorità si fanno largo tra i piani alti del campionato. Stupisce in particolar modo la maturità dei giovanotti di Reja, che per due volte consecutive hanno recuperato lo svantaggio iniziale e dato l’impressione di poter controllare gli avversari e metterli sotto senza grossi sforzi. Il tutto nonostante le apparenti carenze nei soliti reparti. Possibile che Gongolo Marino abbia avuto ragione un’altra volta?

C.Francesco Piantedosi

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