I campionati del Napoli guidati da Reja hanno avuto un minimo comune denominatore: una partenza lanciata, un netto calo tra gennaio e febbraio e un finale nuovamente in crescendo. Così è stato in serie C, in serie B e nella scorsa stagione in serie A. Quest’anno è successa la stessa cosa, quindi, guardando i numeri non ci sarebbe da preoccuparsi. Ma c’è un’incognita in questo campionato, cioè la preparazione anticipata per partecipare all’Intertoto, che col senno di poi probabilmente la squadra avrebbe evitato volentieri. E come un vaso di Pandora quest’incognita ha messo a nudo tutti i reali problemi del Napoli. Con una rosa così risicata, Marino avrebbe dovuto pensare al calo stagionale del Napoli e attrezzare una squadra all’altezza. Invece né in estate né soprattutto in inverno si è intervenuti adeguatamente sul mercato, in più Reja schiera quasi sempre gli stessi giocatori e il risultato è l’attuale crollo del Napoli in quanto non si hanno calciatori di qualità tale da garantire il turn-over. Nella stagione passata Marino ha indovinato tutti gli acquisti, quest’anno se si esclude Maggio, peraltro coinvolto anche lui nel tracollo fisico-mentale della squadra, ha sbagliato tutto. Rinaudo faceva turn-over a Palermo, mentre Aronica giocava in una squadra di bassa classifica. Denis si è fermato ai 7 gol del girone d’andata e nonostante l’infortunio di Zalayeta, che gli concede molti più minuti in campo, non riesce a sfondare le difese italiane come faceva con quelle argentine. Datolo, arrivato come l’uomo della provvidenza, in grado di dare maggiore qualità al centrocampo azzurro, ha visto addirittura l’ultima partita dalla panchina e forse così sarà anche nel prossimo impegno a Torino con la Juventus. Con i se e con i ma non si va avanti quindi bisogna mettere da parte gli interessi personali, stare uniti fino alla fine del campionato e finire la stagione in modo dignitoso per non bruciare quanto comunque di buono è stato fatto fino a qualche mese fa.
Francesco Ferrara NAPOLICALCIO.NET
