Napoli-Bologna 1-1: pareggio che acuisce la crisi, adesso i tifosi cominciano a fischiare, brutto segno, vuol dire che la misura è colma!

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Poteva scoppiare nuovamente l’idillio tra il Napoli e i suoi tifosi, ma nemmeno San Valentino ha riportato l’amore sotto il Vesuvio. Pareggio blando, la crisi continua. La vittoria manca addirittura dall’11 gennaio, oltre un mese di magra, dove gli azzurri hanno racimolato la miseria di 2 punti. Freno a mano anche al San Paolo, nonostante le precedenti notturne avessero già regalato gioie a iosa al caloroso pubblico partenopeo, che ha salutato con affetto l’indimenticabile Giacomo Bulgarelli. In memoria del grande campione rossoblù due grandi numeri 8 hanno preso forma sul manto erboso prima del match. Reja sceglie il classico 3-5-2, Mihajlovic si affida ad un prudente 4-5-1, con solo Di Vaio spauracchio della difesa azzurra. Il Napoli parte a razzo, al 3° Lavezzi gira di destro un assist di Maggio, ma la palla sbatte sul volto di Antonioli, fortunato nel salvataggio. Risponde il Bologna al 7° con Volpi, che sfrutta il primo liscio della retroguardia partenopea ma calcia a lato. Ci riprova Mingazzini al 17°, conclusione alta. La fase di stallo si sblocca con la rete di Maggio, che al 19° conclude magistralmente un’azione ben orchestrata da Lavezzi e Denis. Nemmeno il tempo di esultare che i felsinei pareggiano. Ennesimo svarione della difesa, che liscia la palla, consentendo a Di Vaio di realizzare il gol numero 16 in campionato, sempre più capocannoniere. Un vero concorso di colpe tra Navarro, Contini e Rinaudo, anche se la marcatura è propiziata da un netto controllo con il braccio di Volpi. Da questo momento in poi è solo Bologna. Al 27° Di Vaio cerca il bis di testa, ma stavolta Navarro uncina il pallone di sinistro. Valiani è tra i più pericolosi, una sua conclusione al 32° viene facilmente gestita da Navarro, che però sbaglia l’uscita al 34° proprio sull’esterno rossoblu, ma l’ex riminese non sfrutta l’errore dell’estremo difensore argentino. Il Napoli si sveglia solo al 45°, con Lavezzi che impegna severamente Antonioli, costretto a concedere il corner. La ripresa parte con due ammonizioni, comminate a Pazienza e Zenoni. Grandissima chance al 54° per Di Vaio, che di testa costringe Navarro ad uno straordinario intervento volante. Un minuto dopo è la volta di Denis, che incrocia un cross di Maggio, senza impensierire Antonioli. L’argentino ci riprova al 61°, sempre con una conclusione aerea, ma Antonioli dice ancora no, deviando in angolo. Gli uomini di Reja adesso giocano con più intensità, alzando il baricentro, ma rischiano di capitolare poco dopo, quando Bombardini sfrutta la disattenzione di Cannavaro per piazzare il sinistro, ma la sfera sbatte incredibilmente sotto la traversa. Il capitano partenopeo lascia il campo tra i fischi assordanti del San Paolo, entra Russotto. Maggio arretra nei quattro di difesa, con il neo entrato e Lavezzi esterni, in appoggio a Denis. Le cose non cambiano, Datolo comincia ad avvertire la stanchezza, ma Reja decide di non cambiare più. Scelta opinabile, quella dell’allenatore goriziano. Il Bologna continua con il suo pressing asfissiante a tutto campo. Mihajlovic spezza il ritmo con le sostituzioni, frendando lo sterile forcing del Napoli. Si chiude tra i fischi, con la contestazione dei tifosi alla società, accusata di scarsi investimenti nella recente sessione di mercato. La svolta non arriva, nemmeno stavolta, e il tunnel sembra ancora più buio.

Aurelio Scandurra NAPOLICALCIO.NET

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