Maradona sogna il Napoli: “Vorrei succedere a Benitez”. Difende Balotelli: “Giudicate il Mario calciatore”

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Il Pibe de Oro, ospite alla ‘Gazzetta dello Sport’, ha parlato di svariati argomenti: ‘punge’ O’Rey, spende parole al miele per Moratti e vede alla pari Higuain e Tevez.

In attesa di assistere al big match di domani tra Roma e Napoli, Diego Armando Maradona è ‘transitato’ a Milano dove è stato ospite della ‘Gazzetta dello Sport’. Tra cori e ovazioni, l’ex fuoriclasse azzurro ha esordito così: “Chi ama non dimentica”.

Quando mi parlano del calcio attuale lo rispetto perchè ci sono dei giocatori validissimi, ma noi avevamo delle squadre validissime. Non si andava a vincere 5-0 a Como, oggi il calcio italiano continua ad essere molto bello ma magari in passato era più difficile”, ha aggiunto l’argentino.

Quando gli viene chiesto del calcioscommesse, Diego è al ‘vetriolo’: “Non vi dovete preoccupare di Uruguay-Argentina 3-2. Se si continua così la gente si scoccerà presto. Chiedo a tutti di non abituarsi a vedere le partite truccate”, avanzando dubbi sullo svolgimento del match di qualificazione ai mondiali brasiliani.

In molti lo definiscono ‘matto’: “Mi piace perché matti, ubriachi e bambini dicono la verità – ha assicurato senza mezzi termini Maradona – Io non mi sono mai inginocchiato davanti a quelli che mi volevano vedere a terra, come Blatter o Rondon. Se oggi non sono più il ct dell’Argentina è per principi, io ho messo i calciatori in campo nel pieno delle possibilità. Messi? A Sudafrica 2010 non mi deluse, non ha avuto la fortuna di far centro ma giocò una competizione straordinaria. Lui pianse come mai avevo sentito nessun’altro per l’eliminazione. Spero che in Brasile si prenda la sua rivincita”.

Il calcio tedesco è in ascesa: “Borussia Dortmund e Bayern sono un orologio, la Germania ha avuto un ricambio generazionale che non ha avuto l’Argentina o il Brasile. Ne soffriranno anche Italia, Inghilterra e Olanda. A livello di Nazionale sono sempre lì, poi hanno sempre gli stadi pieni. Spero che anche nel mio Paese le cose a livello giovanile migliorino. Il figlio Grondona allenatore? Giuro su mio nipote che non ha mai calciato una palla… “.

Sulla supersfida di domani sera all’Olimpico, l’ex numero dieci partenopeo ha detto la sua: “La gara è difficile, la Roma deve confermare tutto il bene che stanno facendo. Benitez sta facendo un gran lavoro, ma dipende molto dai giocatori: c’è un’altra mentalità rispetto al passato, sa stare in campo ha battuto il Milan. I giallorossi vanno come un treno, ma gli azzurri hanno fame di vittoria e speriamo che facciano una grandissima partita. Non so fare pronostici, voglio un match a viso aperto e con tanti goal. Se la vedrò? Allo stadio o in tv la vedrò… “.

E a proposito dell’allenatore spagnolo, l’argentino non si nasconde: “Vorrei sedere sulla panchina del Napoli dopo di lui ma non mi fanno lavorare, hanno paura di me… C’è sempre lo stesso giro di allenatori”.

Capitolo Pelè, con cui l’argentino è accomunato da un dualismo infinito: “Ai voti vinsi io, Pelè era secondo come in Brasile dove in testa c’era Senna. Visto che io mi sono aggiudicato tanti riconoscimenti lo hanno dovuto far contento, gli hanno dato un premio che non vale un c***o. Non lo ha deciso la gente, il mio sì invece (riferendosi al Fifa Internet Century Award, ndr)“.

Su Balotelli: “Prima di tutto va giudicato il calciatore, poi parlandoci in allenamento si può provare a farlo crescere. Ma prima di tutto credo che vada tracciato un bilancio su ciò che fa vedere in campo. Ai tempi del City ebbi il primo contatto con Balotelli quando mi mandò una foto con un sigaro cubano e ciò mi fece ridere, ognuno vive a modo suo e invito tutti a lasciarlo tranquillo. Mi chiuderei in una stanza con lui e gli racconterei le mie esperienze negative, consigliandolo su cosa non fare. Lui deve trasmettere a compagni e allenatore la voglia di giocare”.

Tra Higuain e Tevez, Diego non ha preferenze: “Quando io allenavo l’Argentina giocavano insieme nel tridente con Messi, per me sono alla pari. Ringrazio solo Dio che sono argentini”. Per poi lasciarsi andare ad una battuta: “Se avessi giocato nel Napoli adesso, Papa Francesco avrebbe sicuramente tifato per gli azzurri perchè è una persona intelligente”.

Parlando della sua nemica peggiore, la droga, Maradona ha detto: “Dico ai giovani che non si prova perchè fa male, in quei periodi difficili ho causato dolore a tante persone che mi vogliono bene. Da giovane uno crede di poter tutto e vuol sempre primeggiare e per questo ho vissuto quel che o vissuto. Ho toccato il fondo, ho fatto piangere mia madre che ora è in cielo, ho fatto piangere le mie figlie e ho fatto male a tanta gente, ma non ho mai coinvolto nessuno nella droga. Posso dire ai ragazzini che non devono avvicinarsi alla droga, è una lezione troppo brutta. Ricordo quando Dalma m’implorava di non morire un giorno e da allora non ho preso nulla più. Fra quattro mesi saranno dieci anni che non ne assumo più… “.

Parole al miele infine per Massimo Moratti, fresco di passaggio di consegne dell’Inter con Thohir: “E’ un uomo di classe – ha sottolineato il ‘Pibe de Oro’ – Con me è sempre stato un signore. Quando ha dovuto mettere la mano in tasca per l’Inter lo ha sempre fatto, cosa che non posso dire di Ferlaino. Quando persone come Moratti lasciano il calcio, lasciano un vuoto che mai potrà essere riempito. Il nuovo presidente non si è mai occupato di calcio, non sa la differenza fra una palla di calcio e una da football americano”.

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