Livorno-Napoli 1-2, torna l’arciere Calaiò e scaccia la crisi!

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Ne avevamo cantate di tutti i colori ad Emanuele Calaiò quando, di fronte ad un Napoli di volti nuovi che andava a mille, il palermitano faticava a trovare spazio nell’undici titolare, indebolito da una cronica mancanza di fiducia da parte del tecnico che non gli consentiva di mostrare il suo potenziale nei pochi scampoli di incontro in cui veniva gettato nella mischia per provare a raddrizzare partite messosi male. Ne sono passati di giorni da allora: l’ardore iniziale del Napoli è venuto via via spegnendosi, ed il forlàn ha cominciato a vestire l’abito del capro espiatorio. A buon diritto, visto che i suoi reiterati crivelli hanno contribuito a far precipitare il Napoli in posizioni di classifica poco tranquille. Da allora il caso-Calaiò è stato riconsiderato e ridiscusso da capo: ciò che sembrava poco credibile, ovvero l’alibi di un calciatore bruciato da un tecnico maldestro ed ipovedente, è cominciato a divenire realtà. E l’ha dimostrato oggi, l’arciere: favorito invero dalla squalifica di Zalayeta e dall’influenza di Lavezzi, ma libero finalmente di poter giocare una partita dal fischio d’inizio senza condizionamenti psicologici. Ed una doppietta in trasferta non è qualcosa che capita a caso. La partita comincia con le squadre bloccate a centrocampo, dove i moduli speculari delle due squadre producono un nugolo di uomini in un fazzoletto. Al minuto numero sette calcio di punizione guadagnato da Tristan sulla sinsitra, il cross in area di Pasquale per Galante il cui colpo di testa termina addirittura in fallo laterale. Il Napoli prova ad entrare nella difesa del Livorno con azioni manovrate palla a terra, ma i padroni di casa non lasciano spazio. Al 19esimo calcio di punizione nei pressi del vertice sinsitro dell’area di rigore del Napoli per l’ostruzione di Mannini su Pasquale: il cross di De Vezze è preda di Gianello che lo blocca in presa alta. Tre minuti dopo, blanda replica del Napoli:Calcio di punizione guadagnato da Mannini sulla destra nei pressi della bandierina del corner. Sulla battuta di Hamsik, Amelia blocca in presa alta. La partita è devvero brutta e priva di emozioni con tanti errori da entrambe le parti. Al 33esimo contropiede del Livorno su palla persa a centrocampo da Hamsik, per fortuna Tristan e Bogdani non chiudono il triangolo in area e l’azione sfuma. Poco dopo triangolano Calaiò e Mannini sulla destra, quest’ultimo mette in mezzo all’area del Livrono dove però non c’è nessun azzurro pronto a deviare in rete. Il Napoli prova ad accelerare nel finale di tempo: Mannini tenta il tiro dal limite dopo aver scambiato con Calaiò, ma la palla termina fuori; poco dopo la conclusione di Gargano termina a lato. E’del Livorno tuttavia l’ultimo sussulto: è grandissimo salvataggio di Santacroce su Tristan che stava entrando in area tutto solo su assist sbagliato all’indietro di Contini. Si chiude col punteggio inevitabilmente inchiodato sullo 0 a 0 un pessimo primo tempo. Davvero brutta fin qui la gara che non ha mai visto le due squadre andare veramente al tiro. Ci ha provato il Napoli un paio di volte con qualche tiro dal limite, mentre il Livorno ha cercato di andare in rete con qualche cross dalle fasce, ma nessuno ha mai impensierito il portiere avversario. Nella ripresa sono gli azzurri a prendere immediatamente in mano le redini dell’incontro: al 53esimo Savini ruba palla sulla bandierina del corner ad un avversario crossa in area per il colpo di testa da distanza ravvicinata di Sosa che Amelia alza sulla traversa. Sarà angolo sulla destra: sul corner la palla viene allontanata da Pulzetti. Poco dopo sinistro di Mannini sal limite, parata facile per Amelia. E’il preludio del meritato vantaggio azzurro. Minuto numero 12 della ripresa: su cross di Hamsik, Calaiò si smarca in area e da solo di testa insacca alle spalle di Amelia. E’ il gol della resurrezione per l’Arciere. Nel Livorno, Camolese sostituisce Vidigal con il trequartista Diamanti, ed i labronici guadagnano metri ad un Napoli che prevedibilmente abbassa il baricentro. Al 66esimo è proprio Diamanti a lanciare sull’esterno per Bogdani che entra in area dalla sinsitra e vede il suo tiro indiagonale respinto da Gianello coi piedi. Subito dopo ancora Bogdani in area a pochi passi da Gianello non riesce a deviare in rete, poi il portierone veronese blocca sulla linea di fondo. Nel Napoli Pazienza rileva l’affaticato Blasi, e subito dopo l’ennesima leggerezza di Cannavaro provoca un pericoloso calcio di punizione dal limite per i toscani: come un oscuro presagio, il Livorno perviene al pareggio: è magistrale la bordata dello sconosciuto Diamanti, un carneade proveniente dai dilettanti giunto in serie A grazie alla raccomandazione di Galante. Per gli azzurri è tutto da rifare, ma dopo un breve conciliabolo e la sostituzione dell’appena entrato Pazienza (contrattura per lui) con Bogliacino, gli uomini di Reja allacciano le cinture e si accingono a disputare uno dei migliori quarti d’ora della stagione. Attaccano a spron battuto gli azzurri, trascinati da un Mannini devastante sulla fascia destra, accorgimento astuto da parte del goriziano che si rivelerà la chiave tattica vincente dell’incontro. L’ex bresciano vince ogni duello con il dirimpettaio Pasquale (uno che doveva arrivare a Napoli!) favorendo finalmente l’abbandono del modulo a imbuto. Minuto numero 80: Sosa si gira e tira in area, ma vede il suo tiro deviato in angolo sulla sinsitra. Dopo la fiacca risposta di Bogdani, Bogliacino dalla destra mette in area al centro per Sosa e Santacroce, che non ci arrivano per pochissimo. A un minuto dalla fine, il Pampa entra in area di rigore servito da Mannini, ma è bravo Amelia a stendersi alla sua destra e a deviare in angolo salvando il risultato. Il Napoli non si arrende, e continua l’assalto incurante dei minuti che passano. Ma la porta labronica sembra stregata: al primo di recupero Sosa, servito in area da Mannini, non riesce a calciare subito, va sul fondo poi cerca un compagno in area, ma è ancora bravo Amelia a schiaffeggiare la palla ed ad allontanare il pericolo. Finita con un pareggio? Nemmeno per sogno: è l’ultimo minuto quando, su cross dalla trequarti di Bogliacino, Calaiò d’autorità trafigge di testa Amelia. Sono dunque tre punti pesantissimi per il Napoli, che grazie alla resurrezione di Calaiò riprende fiato in classifica e scaccia lo spettro della crisi in attesa della trasferta di Genoa. Un Genoa che ha vinto e divertito al Friuli di Udine nel derby tra le squadre più offensive della serie A. Un Genoa che mercoledì arriverà molto più tranquillo ad una sfida che vedrà sfilare le due bandiere gemellate prima del fischio d’inizio, dopo le coercitive porte chiuse dell’andata che favorirono un fortunoso successo dei rossoblu. Si sa, certi favori si restituiscono…

 

C.Francesco Piantedosi

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