Pari e patta. Bella partita in un San Paolo stracolmo, che rendeva omaggio alla prima di Donadoni in terra flegrea. Tanti striscioni contro la società, in particolare indirizzati a Marino, ma allo stesso tempo sinceri attestati di stima per il meraviglioso lavoro svolto da Reja durante il suo mandato. Il nuovo tecnico partenopeo sorprende tutti con il colpo dell’ultima ora, Grava titolare sulla fascia destra, preferito al preannunciato Montervino. Mannini torna a calcare il campo di gioco dal primo minuto, dopo i due mesi di astinenza forzata a causa della squalifica del Tas. Zalayeta partner di Lavezzi in attacco. Di fronte un Milan rinvigorito dalla cinquina di Siena e reduce da 29 partite consecutive con almeno una rete messa a segno. Pato ed Inzaghi di punta, supportati dal trio Pirlo – Seedorf – Beckam. L’inizio è caratterizzato da una fase di studio, smossa dal tiro privo di pretese di Mannini al 7′. Beckam frena una ripartenza azzurra con la mano, Blasi protesta. Sarà la miccia di un continuo confronto, fisico e verbale, tra i due. Ottime le chiusure della retroguardia partenopea, con un plauso in particolare per Contini, sempre preciso e presente. La mezz’ora iniziale vede un Milan compassato, che costruisce il suo gioco attraverso una fitta rete di passaggi, gestendo a lungo il possesso palla. Il Napoli risponde in contropiede, pericoloso e pungente con l’arma Lavezzi. La sveglia arriva al 29′, quando Navarro anticipa Inzaghi in tuffo. Sulla ripartenza, Zalayeta va in fuga ma la sua conclusione è deviata in angolo. Risposta rossonera con Seedorf, che da fuori spara un ordigno, disinnescato da Navarro in corner. Gli azzurri non sono da meno, triangolo orchestrato da Lavezzi e Pazienza, con conclusione dell’argentino deviata da Dida in angolo. Sulla successiva azione, ecco il fattaccio. Zalayeta svetta di testa, la sfera è indirizzata verso la porta, ma Hamisk la devia insaccando in rete. L’assistente Grilli alza la bandierina, segnalando un fuorigioco inesistente, perchè lo slovacco era tenuto in gioco da Pirlo. De Laurentiis, anche oggi in panchina, riceve conferma dell’ingiusto annullamento tramite telefonino. L’arbitro De Marco, autore di una discreta direzione di gara, fischia con largo anticipo la fine del primo tempo, commettendo un grossolano errore. La ripresa vede un Napoli più spigliato, maggiormente convinto dei suoi mezzi. Il Milan appare più molle, costretto più volte a rinculare nelle retrovie dinanzi alla veemenza azzurra. Comincia uno straordinario Mannini, indubbiamente il migliore in campo, che conclude malamente di testa su cross di Pazienza. Ancelotti mischia le carte, dentro Kakà e Ronaldinho, fuori Seedorf e Inzaghi. Il Napoli aggredisce senza sosta e sfiora il vantaggio con Zalayeta, che arpiona a volo un assist di Hamsik, ma non centra la porta. Mannini continua nel suo show, dribblando mezza squadra avversaria e servendo a Lavezzi una palla d’oro, che il Pocho spedisce in curva. E’ solo Napoli, con Zalayeta che calcia due volte su Dida. Ci riprova Lavezzi all’80’, evitando Zambrotta ma calciando a lato. Nelle fila meneghine, ultimo cambio con Senderos per Favalli. I lombardi hanno i nervi a fior di pelle per la prestazione non eccelsa e per le ripetute proteste, peraltro del tutto ingiustificate, su alcune decisioni arbitrali. Lo dimostra Ancelotti, che calcia verso l’alto una palla giunta nei pressi della sua panchina. Gli ultimi sussulti li regalano Beckam, con un calcio piazzato bloccato da Navarro, e Bogliacino, subentrato a Zalayeta nel recupero. Finisce tra gli applausi del pubblico partenopeo, soddisfatto dell’intensità di gioco. Le paure sono pian piano appassite, adesso si attende il ritorno alla vittoria. Per Donadoni c’è ancora tanto da lavorare, ma le prime risposte sono più che positive.Aurelio Scandurra NAPOLICALCIO.NET
