La madre di Genny a’ Carogna difende il figlio dalle accuse: “Le tv dovrebbero parlare di chi ha sparato”. E anche in Germania spuntano le magliette ‘Speziale libero’.
Da quasi dieci giorni sulle prime pagine di tutti i giornali, Genny a’ Carogna è diventato suo malgrado il simbolo del tifo violento. E poco conta che, seppure con indosso quella maglietta aberrante, sia stato proprio lui il primo a soccorrere Ciro Esposito, almeno a quanto raccontano i genitori del ragazzo ferito.
“Genny ha salvato Roma, devono parlare di quello che ha sparato non di mio figlio”, tuona la madre di Genny sugli schermi della ‘Rai’. La signora De Tommaso spiega: “La maglietta per Speziale l’ha messa perché l’amico è innocente altrimenti non si sarebbe permesso. La trattativa per giocare? Chi è mio figlio per fare la trattativa? Paga pure i biglietti per andare allo stadio”.
La lezione di civiltà dei tifosi del Borussia DortmundIntanto, dalla Germania, rimbalzano immagini che vedono le curve di Borussia Dortmund e Bayern Monaco schierarsi al fianco di Genny, indossando magliette in suo favore e a sostegno del povero Ciro Esposito. Incredibile, soprattutto, il contenuto di alcuni striscioni apparsi tra i supporters gialloneri che auspicavano la libertà di Speziale, proprio come fatto dall’ultrà napoletano all’Olimpico, arrivano lezioni di civiltà dai tedeschi.
Sbigottito davanti a queste notizie il presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Quando ho visto che le curve del Borussia Dortmund e del Bayern Monaco inneggiavano allo striscione ‘Speziale libero’, sono rimasto frastornato, come se ci fosse uno sdoganamento di certi ragionamenti fuori dai nostri confini”.