Come sta cambiando il Napoli.

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Cannavaro, Pandev, Insigne, Vargas

Gli acquisti di Pandev, Behrami e Gamberini e il rientro alla base di Insigne, a fronte della partenza di Lavezzi, solo parzialmente incidono sull’evidente esigenza di una diversa idea di gioco, determinata proprio dalla mancanza del Pocho.

Pandev, la cui intera preparazione col gruppo dovrebbe garantirgli più frequentemente l’autonomia nei 90′ rispetto alla scorsa stagione, da un punto di vista di intelligenza calcistica e di padronanza dei fondamentali è una spanna sopra l’argentino, mentre non ne possiede le stesse caratteristiche di aggressione della profondità, di velocità e di esplosività. Questo già di per sé comporta una necessaria rivisitazione del sistema di gioco, con la maggiore necessità di puntare sull’azione manovrata, sul possesso palla e sul dialogo con i partner dell’azione offensiva, Cavani in primis.
La carta Insigne consentirà in un certo modo, all’occorrenza, di riproporre situazioni simili a quando c’era Lavezzi, pur nelle diversità tra i due, dato che il napoletano, la cui velocità non è di molto inferiore, è sì meno forte fisicamente, ma è sicuramente dotato di una maggior confidenza con la porta ed ha una maggior propensione all’assistenza al compagno smarcato.

Behrami e Gamberini a quanto pare rientrano pienamente nel gradimento di Mazzarri. Se il primo, che nasce esterno destro (ma ha giocato e bene anche sull’altra fascia nonché centrale in una mediana a tre), rappresenta il probabile nuovo titolare sull’out sinistro, ma anche – se necessario – una valida alternativa per la zona centrale, Gamberini dovrebbe essere la principale alternativa di Campagnaro come difensore centrale destro.
La piena efficienza di Britos dietro e Donadel in mediana dovrebbe ulteriormente rimpinguare due settori a corto di materiale umano (presentabile) nel corso dell’ultima stagione.

Continuo a nutrire perplessità sul balletto che Mazzarri fa fare ogni tanto a Hamsik: tra le linee dietro la/e punta/e (il suo ruolo naturale) oppure centrocampista centrale aggiunto (con risultati palesemente scarsi, ma che evidentemente non hanno mai rappresentato una bocciatura definitiva per l’allenatore di San Vincenzo).
Credo di poter affermare una volta per tutte che Hamsik rappresenti davvero croce e delizia per Mazzarri e per le sue idee tattiche.

Un’ultima osservazione:
Behrami e Gamberini sono stati acquistati in luogo di Armero e Benatia. Con un risparmio non indifferente per le casse societarie.
Facendo due conti in modo molto grossolano, l’esborso complessivo sinora non supera i 16 milioni (compreso Pandev). Mentre Lavezzi e la Champions League hanno fatto incassare 57 milioni circa.
E’ LECITO attendersi che buona parte dei 40 milioni di differenza verranno utilizzati nella maniera migliore per rendere il Napoli SERIAMENTE COMPETITIVO nel prossimo campionato, il cui obiettivo minimo (considerando la non elevata considerazione nei confronti della Europe League) non può non essere la qualificazione per la Champions League?
Dato che rimpinguare (che va anche bene) è una cosa, potenziare qualitativamente e in modo finalmente determinante è decisamente un’altra.

di Giodecer

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