Analisi tecnico-tattica e moviola di Napoli-Livorno.

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Esordio tra le mura amiche per gli azzurri di Roberto Donadoni, che con un superbo Fabio Quagliarella e con un Marek Hamsik dei tempi migliori regalano i primi tre punti al pubblico del San Paolo. Gara ostica per i partenopei, che si sono trovati di fronte un avversario tutt’altro che remissivo che in più di un occasione ha sfiorato il 2-2, prima che lo scugnizzo di Castellamare fissasse il risultato sul 3-1.

Analisi tecnica – La gara si è sviluppata su binari completamente diversi rispetto alla trasferta di sette giorni prima a Palermo. In quell’occasione gli azzurri avevano sfoderato una prestazione assolutamente positiva, con due uniche sbavature che sono andate poi a determinare il risultato finale di 2-1 a favore dei padroni di casa: un goffo Cristian Maggio che a pochi passi da De Sanctis si è intestardito in un maldestro tentativo di protezione della palla, facendosi beffare da un lesto Cavani; un fallo da rigore altrettanto evitabile commesso da uno Zuniga appena subentrato ad un buon Datolo ed apparso alquanto spaesato sulla corsia mancina. In altre parole al Renzo Barbera era mancato solo il risultato: al Napoli sarebbe andato stretto persino un pareggio. L’incontro di domenica sera al San Paolo ha visto un passo indietro sul piano del gioco, con la squadra di Donadoni non sempre brillante nel trovare gli spazi, complice il 4-2-3-1 dei toscani che in fase di non possesso si trasformava in un 4-5-1 arcigno da scalfire. Il vantaggio arriva al decimo minuto e scaturisce da una nuova quanto interessante soluzione tattica già osservata nella trasferta palermitana. Merito di Hugo Campagnaro, terzo di destra della difesa a tre ma dotato di quella buona tecnica in grado di dare il via all’azione offensiva. Il difensore ex Sampdoria, già arrivato più volte al cross anche nella prima giornata, sale palla al piede proponendosi in fase offensiva fino al limite dell’aria di rigore avversaria, dove scaglia un tiro di destro verso la porta difesa da De Lucia che si oppone miracolosamente, ma che nulla può su Quagliarella che non deve far altro che depositare la palla in rete da breve distanza. In queste prime due apparizioni stagionali si è ben evidenziata una differenza col vecchio Napoli che consiste nell’importanza di poter contare su un giocatore che sia capace di sviluppare l’azione a partire dalla linea difensiva. Riguardo il successivo raddoppio siglato da Marek Hamsik c’è poco da discutere: non c’entra la tattica, ma siamo di fronte al più classico gioiello di classe individuale. Sotto di due gol, gli amaranto rientrano in campo con un altro piglio, a dopo soli due minuti realizzano il gol del 2-1 con Cristiano Lucarelli. Nell’azione del gol del Livorno da sottolineare l’errore di Datolo, protagonista comunque di una prestazione più che buona in fase offensiva e propositiva, ma che evidenzia tutti i suoi limiti in fase difensiva. L’argentino si intestardisce in un dribbling di troppo sulla linea laterale all’altezza del vertice sinistro dell’area di rigore azzurra facendosi così soffiare il pallone da Tavano che da il via all’azione che in pochi istanti porterà in gol Lucarelli. Dal questo momento inizia la domenica di sofferenza per il Napoli, che mostra il fianco ad un Livorno galvanizzato dalla rete. Quagliarella prova ad esser pericoloso cercando più volte il dialogo con Lavezzi, che spesso e volentieri è costretto ad arretrare a centrocampo per liberarsi dalla marcatura oppressiva di Diniz. Lo stesso ex Udinese è frequentemente obbligato a proporsi lateralmente a causa della mancanza di rifornimenti dalle corsie, a questo punto della gara ormai latitanti di esterni che si propongano costantemente in fase offensiva. Interessante il movimento della punta azzurra, che ben due volte, prima da destra poi da sinistra, riesce a mettere in mezzo palloni invitanti rispettivamente per Maggio e per Hamsik, che però difettano in precisione. Il Livorno sfiora il pareggio in due occasioni: prima con una ripartenza che permette a Lucarelli di sfuggire ad un distratto Cannavaro, poi con un tiro dalla distanza di Candreva; in entrambe i casi è un prontissimo De Sanctis ad evitare il 2-2. Poco dopo invece, come spesso accade nel calcio, è il Napoli che chiude la partita proprio nel momento migliore degli amaranto: splendida combinazione Lavezzi – Hamsik conclusa in rete da Quagliarella che sigla il 3-1 e la sua prima doppietta personale con la maglia azzurra. Livorno che esce a testa alta dal San Paolo e Napoli che vince la sua prima partita della stagione offrendo una prestazione più modesta rispetto a quella di Palermo. Ma stavolta ci sono i tre punti.

 

La moviola – Gara diretta bene dall’arbitro De Marco, con un unico dubbio riguardante il terzo gol del Napoli: sul tiro di Quagliarella, Lavezzi è in posizione irregolare. Non tocca il pallone, ma si trova sulla traiettoria dello stesso tanto che è costretto a saltare per evitare la deviazione. Il suo movimento potrebbe trarre in inganno il portiere amaranto De Lucia, o quantomeno ostacolarlo nella visuale. La posizione del Pocho è valutata passiva dal direttore di gara e dal suo collaboratore, ma non sarebbe stato uno scandalo se il gol fosse stato annullato. In precedenza, nessun dubbio riguardante il primo gol del Napoli: sul tiro di Campagnaro c’è il difensore dei toscani Diniz a tenere in gioco Fabio Quagliarella che ribadisce il pallone in rete. Giusto il doppio giallo con conseguente espulsione di Pieri per la brutta entrata su Gargano.

 

Vincenzo Mugione NAPOLICALCIO.NET

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